Giappone: emissioni da HFC aumentano del 4,4%

Emission totali di CO2 eq del Giappone dall’Aprile 2020 al marzo 2021 (anno fiscale 2020). dati Preliminare. Fonti ministeriali. Cliccare per ingrandire

Il Ministero dell’Ambiente del Giappone e l’Istituto nazionale per gli studi ambientali hanno pubblicato le emissioni nazionali di gas serra del Giappone (dati preliminari) per l’anno fiscale (FY) 2020.
Le emissioni totali di gas serra nell’esercizio 2020 sono state di 1.149 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (Mt CO2 eq.), in calo del 5,1% rispetto all’esercizio 2019 (che riflette una diminuzione del 18,4% rispetto all’esercizio 2013 e del 16,8% rispetto all’esercizio 2005).
Nota bene : l’anno fiscale giapponese va dal 1 aprile al 31 marzo.

Un’analisi dettagliata delle ragioni degli aumenti/diminuzioni delle emissioni sarà effettuata per i dati definitivi che saranno rilasciati ad aprile 2022.

Andamento emissioni da HFC in Giappone negli ultimi dati +dati preliminari 2020. Cliccare per ingrandire

Sebbene le emissioni totali siano in calo, ormai per il settimo anno di fila, leemissioni di idrofluorocarburi, super gas serra comunemente usati nella refrigerazione e nel condizionamento dell’aria, sono aumentate del 4,4% rispetto all’anno precedente e del +61,7% rispetto al 2013.

Anche nel 2018 le emissioni di idrofluorocarburi erano aumentate del 4,7%  nonostante le anche in quell’anno le emissioni complessive di CO2 siano diminuite.

Il governo giapponese  – il quinto più grosso emettitore di CO2 al mondo – ha presentato a ottobre alle Nazioni Unite l’obiettivo di un taglio del 46% delle emissioni entro il 2030 rispetto al 2013.

 «Vorremmo espandere le energie rinnovabili e accelerare l’introduzione di misure di isolamento termico per le case» si afferma al Ministero.

 Per quanto riguarda i settori di origine, il settore industriale ha ridotto le emissioni di CO2 legate all’energia dell’8,3% su base annua nell’anno fiscale 2020, mentre tali emissioni nel settore dei trasporti e nel terziario sono diminuite rispettivamente del 10,2% e del 4,1%.

Nel mix di approvvigionamento energetico del Giappone, l’energia generata da fonti rinnovabili è aumentata fino a rappresentare il 19,8% con l’espansione del fotovoltaico; l’energia nucleare si è attestata al 3,9% poiché molte centrali nucleari sono rimaste offline dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011; centrali termiche a combustibile fossile (gas, carbone, diesel) hanno rappresnetato ben il 76%.

Secondo gli obiettivi della Nazione, il mix energetico dovrebbe essere cosi costituito al 2030:  36-38% rinnovabile, 20-22% nucleare, fonti fossili 41% e idrogeno e ammoniaca 1%.