Refrigerazione italiana unita per la decarbonizzazione del settore

La senatrice Patty L’Abbate con alcuni degli stakeholder intervenuti alla presentazione del DDL in Senato (Credits: Assocold)

Venerdi 26 novembre è stato presentato al Senato della Repubblica un disegno di legge frutto del dialogo di Assocold con la filiera interessata e con le istituzioni, importante per accelerare la transizione del settore del freddo verso soluzioni più sostenibili.

Presentataria del disegno di Legge “Disposizioni in materia di transizione ecologica per il contrasto all’aumento dei gas serra fluorurati provenienti dalla refrigerazione commerciale” è la Senatrice Patty L’Abbate, che in apertura ai lavori sottolinea: «Questo disegno di legge – come l’emendamento alla Legge di Bilancio che proporremo – è stato sostenuto da tutti i gruppi parlamentari perché vede insieme una serie di fattori che sono la tutela della nostra casa comune». In particolare, continua la senatrice, qui si tratta di un gruppo di gas poco conosciuti e di cui poco si parla – i gas fluorurati e in particolare i refrigeranti fluorurati – ma che hanno un elevato impatto nelle emissioni totali di carbonio equivalente. Questo è particolarmente vero in Italia dove, secondo dati di ISPRA, le emissioni di questi gas negli ultimi anni sono in aumento, in controtendenza con quanto avviene in Europa e con gli obiettivi del Regolamento F-gas.

Il Quadro di partenza

Sono stati questi andamenti che hanno fatto sì che il settore del freddo italiano si interrogasse sulle cause e sulle vie per invertire la rotta. Assocold ha dato la sua parte di risposta: in Italia per ogni supermercato nuovo e sostenibile che si inaugura ve ne sono altri 20-25 che hanno tecnologie oggi considerate obsolete ovvero inefficienti, che utilizzano ancora refrigeranti a elevato impatto serra e che sottostanno a perdite annuali anche del 15% della carica frigorigena.  Tali impianti, pur essendo dannosi per l’ambiente, non vengono sostituiti con soluzioni più efficienti perché ancora ampiamente lontani dal fine vita e perché la loro sostituzione costituisce un impegno finanziario non indifferente. Le iniziative di pochi retailer virtuosi, che di tasca propria hanno fatto una riconversione a tecnologie più efficienti, non sono state sufficienti per invertire le emissioni. Da qui la necessità di avviare un dialogo con le istituzioni per creare schemi incentivanti per la sostituzione di tali impianti. Tali schemi incentivanti esistono in molti altri paesi europei quali la Germania, l’Austria, i paesi del Nord Europa.

L’obiettivo del DDL è dunque quello di incentivare gli esercizi commerciali a rinnovare il parco di impianti installato al fine di ridurre drasticamente l’utilizzo di gas fluorurati e incentivare l’efficienza energetica.

Come procede dal punto di vista economico il DDL? «Questo DDL procederebbe con un credito di imposta che verrà dato alle varie fasce di esercizi commerciali in base a parametri definiti. In particolare, nell’emendamento presentato si stanziano 5 milioni di € per l’anno 2022» spiega la senatrice L’Abbate.

Il Disegno di Legge proposto da Assocold ha una base di appoggio molto ampia in quanto è sottoscritta da importanti rappresentanti dell’ambiente, dell’industria, della GDO intervenuti all’evento del 26 novembre. Qui di seguito le idee principali di ciascun rappresentante del mondo del lavoro della filiera. Per un approfondimento si veda il prossimo numero di ZeroSottoZero, edizione cartacea.

ASSOCOLD – Riconversione: un guadagno netto per l’Italia

(Francesco Mastrapasqua, Presidente)

Francesco Mastrapasqua, Assocold
  • La riconversione di impianti obsoleti con tecnologie nuove a refrigerante naturale (primariamente CO2 e idrocarburi) e ad alta efficienza energetica avrebbe contemporaneamente un doppio beneficio ambientale: quello della riduzione delle emissioni inquinanti e quello di drastico taglio dei consumi, perché: «Gli impianti di nuova generazione consumano circa la metà rispetto a quelli più datati».
  • Ogni forma di supporto dato per accelerare questa transizione genera crescita per le aziende italiane e ricchezza per il Paese. Infatti: «Nell’ambito delle tecnologie sostenibili per il freddo, le aziende italiane – aziende private a proprietà italiana – detengono una incontestabile e ad oggi incontrastata leadership industriale e tecnologica. Il settore, infatti, registra due miliardi di fatturato nazionale e 10.000 addetti fra apparecchiature e componenti e copre interamente e capillarmente il mercato nazionale. L’Italia in questo settore non importa nulla ed esporta il 60% dei propri prodotti».
  • La proposta è coerente con gli obiettivi strategici del PNRR della transizione ecologica, ha costi e impatti economici, ambientali, occupazionali e sociali quantificabili, preventivabili e misurabili e può essere attuata immediatamente perché le tecnologie proposte sono lo standard di mercato, sono affermate e ampiamente disponibili.

Federdistribuzione: lavoriamo insieme per un piano praticabile

(Marco Pagani, Direttore Normativa e Affari Istituzionali)

  • Il DDL proposto si inquadra nell’ambito di questa neutralità carbonica e sulla riconversione industriale verso apparecchiature più sostenibili, è coerente non soltanto con gli indirizzi nazionali e internazionali sul clima ma anche con gli obiettivi strategici del PNRR;
  • il programma strutturale di incentivi fiscali che viene proposto mira a incentivare innanzitutto le imprese più piccole e meno organizzate che oggi sono più in difficoltà rispetto ai cambiamenti;
  • I benefici che possono derivare da questo progetto sono di gran lunga superiori al costo degli investimenti per lo Stato;
  • Federdistribuzione promuoverà in tutte le sedi questo disegno di legge, magari proponendo allargamenti al commercio all’ingrosso.
  • Questo DDL è un esempio in cui gli operatori del mercato e la politica si incontrano e riescono ad arrivare a normative gestibili e praticabili quindi efficienti ed efficaci. Il dialogo con gli operatori del settore è fondamentale per arrivare a questa tipologia di risultati.

Inres Coop: stimolo al cambiamento complessivo del punto vendita

Fortunato Della Guerra, INRES Coop

(Fortunato Della Guerra, Direttore Tecnico)

  • Gli impianti per il freddo sono il cuore pulsante della transizione energetica del settore commerciale perché quasi la metà dei suoi consumi energetici è da far ricadere sugli impianti per il freddo;
  • Si tratta di impianti che hanno una vita utile di vent’anni quindi una trasformazione in chiave sostenibile è necessaria per poter rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione e avrà impatti a lungo termine;
  • Un’accelerazione della trasformazione degli impianti di refrigerazione sarà uno stimolo al cambiamento più complessivo e in chiave moderna di tutto il punto vendita;
  • Come utilizzatori finali consideriamo la tecnologia a CO2 per la produzione del freddo come matura, affidabile e utilizzabile.

CONAD: la sostenibilità fa parte del nostro core business

(Piero Cardile, Responsabile Legislazione e Ufficio Studi ANCD-Conad)

  • Per le catene distributive l’impegno per la sostenibilità è anche un obbligo reputazionale nei confronti dei propri clienti; la sostenibilità è ormai un asset, uno degli elementi principali del loro agire;
  • La riduzione dei gas serra è un obbligo di legge e questo DDL è in questo senso un ottimo punto di partenza;
  • Questa iniziativa potrebbe essere l’occasione per estendere anche ad altri soggetti la possibilità di conversione degli impianti, come ad esempio alle strutture distributive che anch’esse sono dotate di impianti di refrigerazione, spesso funzionanti con gas inquinanti.

Legambiente: la filiera deve operare in un’ottica di economia circolare

(Marco Mancini, Ufficio Scientifico Legambiente)

Marco Mancini, Legambiente
  • L’Italia è capofila in Europa nella emissione di HFC e tra i vari settori la refrigerazione commerciale e il condizionamento sono le principali sottocategorie che contribuiscono a queste emissioni;
  • È necessario puntare a una maggiore efficienza della filiera, recupero dei gas fluorurati e valorizzazione dei refrigeranti di scarto secondo i principi della economia circolare;
  • È necessario a livello istituzionale accompagnare la revisione del nuovo regolamento in modo che permetta la decarbonizzazione del settore attraverso l’adozione di obiettivi e standard ambiziosi per arrivare alla decarbonizzazione del settore nel più breve tempo possibile;
  • Occorre incentivare la ricerca scientifica tecnologica e la comunicazione rispetto ai vantaggi e all’efficienza del ridotto impatto ambientale nell’utilizzo dei gas naturali abbattendo le barriere non tecnologiche che ne limitano la diffusione;
  • Occorre istituire un tavolo di lavoro permanente sulla sostenibilità del settore della refrigerazione e condizionamento volto all’affermazione dei refrigeranti naturali e a far emergere le eccellenze del nostro paese anche alla luce del nuovo regolamento europeo;
  • Occorre rivedere i Criteri Minimi Ambientali del Green Public Procurement affinché vengano riconsiderati i temi della refrigerazione e del condizionamento green, inserendo delle specifiche che riguardino oltre che l’efficienza energetica negli impianti anche la tipologia dei refrigeranti utilizzati.

Assofrigoristi – DDL: trampolino per misure più ampie nel settore della refrigerazione

(Marco Oldrati, Direttore Operativo)

Marco Oldrati, Assofrigoristi
  • L’incentivazione per passare a soluzioni più sostenibili ma inizialmente (forse) più costose può aiutare a superare la refrattarietà ancora presente nella GDO nel dover affrontare investimenti importanti;
  • È necessaria competenza per mettere a terra questo progetto: i nostri tecnici devono poter gestire le nuove macchine andando oltre gli F-gas, fino ad ora lo standard, e utilizzando i refrigeranti naturali, un passo fondamentale per la transizione;
  • Auspichiamo che in futuro anche la refrigerazione industriale e di processo siano prese in considerazione per gli incentivi, perché anch’esse hanno delle responsabilità in termini di transizione ecologica.

CNA Installazione e Impianti e Confartigianato – Competenza e certificazione dei tecnici, fondamentale per il successo della transizione

(Diego Prati, Responsabile CNA)

  • CNA è favorevole al DDL, un risultato raggiunto anche grazie all’unione degli attori della filiera;
  • Occorrono le competenze per poter fare funzionare le macchine nuove che vengono installate: non tutti i soggetti hanno le competenze per poter intervenire; solo chi ha le competenze adeguate e certificate dovrebbe poter intervenire;
  • Lo smaltimento dei gas fluorurati a fine vita è ancora uno dei grossi problemi degli interventi. Occorre un meccanismo di premialità affinché venga riconosciuto il valore della raccolta e recupero corretti del refrigerante sintetico a fine vita;
  • Occorrono controlli per limitare il traffico illegale di refrigeranti sintetici per i quali l’Italia è risultata più volte crocevia.

(Daniela Scaccia, Responsabile Federazione Impianti Confartigianato)

  • Confartigianato è favorevole al DDL, importante punto di partenza per la decarbonizzazione del settore
  • Accanto all’acquisto di nuove macchine occorrono il giusto mantenimento e soprattutto il giusto smaltimento dei refrigeranti a fine vita delle macchine ora in funzione, operazione che devono esser chiamati a fare solo tecnici specializzati e certificati;
  • Occorre formazione anche sui nuovi gas refrigeranti naturali, vista la diffusione a cui sembrano destinati.