Germania, UBA: proposte per una revisione del Regolamento F-gas in linea con il Green Deal

Grafico 1

Nei grafici degli andamenti delle emissioni di CO2 equivalenti da gas fluorurati, così come monitorati da EEA – European Environment Agency, si osserva che effettivamente negli ultimi anni ci sono state importanti riduzioni di HFC (in verde nel grafico 1). Ma come afferma Diana Thalheim, Scientist and Policy Advisor presso la tedesca Agenzia Federale per l’Ambiente (UBA), intervenuta alla undicesima edizione della conferenza ATMOsphere Europe 2021, se si dovesse continuare n maniera lineare con questa tendenza si arriverebbe al 2030 con 48 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 di emissioni invece dei 32 milioni necessari per ottenere una riduzione delle emissioni del 55% del settore come previsto dal Green Deal. Ciò significa che l’attuale regolamento causerebbe al 2030 un eccesso di 16 milioni di tonnellate.

Grafico 2: Le barre tratteggiate in arancione rappresentano le emissioni dovute a tutte le eccezioni nell’uso dei gas fluorurati – non sottostanno  phase down, ma esistono.

A questo quadro si aggiunge che l’attuale Regolamento ammette molte eccezioni nell’uso di gas fluorurati, che non sottostanno cioè a nessun divieto ma che costituiscono insieme ben 21 milioni di tonnellate di CO2equivalenti in termini di emissioni.  Se si calcolano anche queste emissioni, il grafico delle riduzioni cambia aspetto (Grafico 2), indicando la necessita di una modifica in termini più ambiziosi del Regolamento sui gas fluorurati.

Da qui nasce la proposta di UBA che suggerisce di:

  • Accelerare il phase down degli HFC in Europa con passaggi piĂą rapidi per arrivare giĂ  nel 2024 a 25% anzichĂ© l’attuale 31% rispetto al periodo di riferimento;
  • Porsi come obiettivo al 2030 un 10% delle emissioni rispetto al periodo di riferimento invece dell’attuale 21%;
  • Eliminare tutte le eccezioni d’uso e includere anch’esse nel processo di riduzione;
  • Migliorare i divieti d’uso esistenti e aggiungere ulteriori divieti soprattutto per quei settori che vedranno in futuro un ampio sviluppo. Tra essi quello delle pompe di calore e dei condizionatori split che hanno comunque visto negli ultimi anni un elevato sviluppo tecnologico e l’apparire sul mercato di alternative a basso GWP. Per entrambe queste categorie UBA propone divieto di utilizzo di refrigeranti con GWP>150.
  • Aumentare il controllo delle perdite da impianti esistenti;
  • Aumentare lo rendere obbligatoria e possibilitĂ  di formazione professionale;

Inoltre, UBA ha anche considerato gli F-gas diversi dagli HFC  – quali ad esempio SF6 e PFC  – che causano circa 11 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 all’anno e le cui emissioni sono stabili ormai dal 2009. Questo significa che il Regolamento F-gas non ha avuto nessun effetto su questi gas, pur essendo essi molto dannosi. «Esistono ormai alternative anche per il loro uso ed è ora che anch’essi vengano considerati nel Regolamento F-gas» afferma Thalheim.

Lo studio di UBA su cui si basano le proposte e2 disponibili anche in inglese QUI