Mentre il mondo si sta dirigendo verso un aumento della temperatura oltre i 3°C in questo secolo, ben al di sopra dei 1,5°C previsti dall’Accordo di Parigi; con il Canada che vede temperature di quasi 50°C e l’Europa è spazzata da tornadi laddove non se ne erano mai visti, le ambizioni europee di combattere il cambiamento climatico vengono pesantemente minate da un‘impennata nel commercio di idrofluorocarburi illegali (HFC).
Un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’Environmental Investigation Agency (EIA) con sede a Londra, dal titolo “Europe’s Most Chilling Crime – The illegal trade in HFC refrigerant gases” rivela che il potenziale impatto climatico di questo commercio illegale potrebbe ammontare alle emissioni di gas serra di oltre 6,5 milioni di auto guidate per un anno. Il rapporto individua la Romania come un importante punto di ingresso illegale per gli HFC di fabbricazione cinese, contrabbandati attraverso la Turchia e l’Ucraina.
L’UE ha rivisto il regolamento sui gas fluorurati nel 2014 per eliminare gradualmente gli HFC, una famiglia di gas serra sintetici da centinaia a migliaia di volte più potenti della CO2 e comunemente utilizzati nella refrigerazione, condizionamento dell’aria, protezione antincendio, aerosol e schiume. Ma poiché con il sistema delle quote della UE, le forniture si riducono e i prezzi aumentano, il commercio criminale è proliferato per soddisfare la domanda.
Clare Perry, leader della campagna per il clima di EIA, ha dichiarato: «Non è esagerato affermare che la stabilità futura della società umana è sul filo del rasoio e il tempo sta per scadere per affrontare in modo significativo il cambiamento climatico. Non possiamo permetterci un solo passo falso nei nostri sforzi per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C e l’enorme portata del commercio illegale di HFC nell’UE dovrebbe far suonare campanelli d’allarme: questo è il più grande crimine ambientale di cui si sia sentito parlare e bisogna cambiare in fretta».
Le indagini dell’EIA hanno identificato la Romania come un punto di ingresso chiave per gli HFC illegali nei mercati dell’UE, evidenziando una rete di intermediari coinvolti nel commercio illegale e l’uso comune della corruzione per contrabbandare HFC attraverso il confine.
L’evidenza degli sforzi di applicazione della legalità in altri punti caldi del commercio illegale di HFC – come Polonia e Lituania – suggeriscono che i commercianti illegali si muovono per sfruttare i mercati dove l’applicazione della legge o di misure restrittive è debole.
Gli investigatori dell’EIA sotto copertura si sono infiltrati in Romania e non hanno trovato carenza di fornitori disposti a infrangere la legge per fornire loro HFC di contrabbando, a volte forniti in bombole monouso vietate nell’UE.
L’EIA ha identificato una tendenza crescente di HFC-404A illegale in circolazione, un refrigerante super potente con cui è vietato rabboccare i grandi sistemi di refrigerazione. Nel 2020, questo refrigerante ha rappresentato più di un terzo di tutti i sequestri di HFC.
La rivelazione più scioccante è stata la scoperta che questi gas pericolosi venivano contrabbandati in tutta Europa anche tramite passeggeri e conducenti inconsapevoli, ad esempio nei vani bagagli degli autobus per viaggi transcontinentali.
Perry ha aggiunto: «Il commercio illegale prospera perché i procedimenti giudiziari e le sanzioni pecuniarie sono rari e di solito non commisurati ai profitti che si possono realizzare. In particolare, la corruzione ai punti di frontiera rumena deve essere affrontata con urgenza».
Anche se la dimensione del commercio HFC illegale non può essere stimato con precisione, EIA ritiene che sia significativo, probabilmente tra il 20-30% del commercio legale – e con una quota ammissibile annuale UE di 100,3 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (CO2e ), ciò indicherebbe che il volume di HFC illegali che entrano nell’UE è potenzialmente pari a 30 milioni di tonnellate di CO2e.
Un’indicazione del commercio illegale è la significativa discrepanza tra le esportazioni dichiarate nell’UE e le importazioni dichiarate dell’UE, che sono state costantemente inferiori; le importazioni registrate nel registro degli HFC dell’UE dal 2017 mostrano una differenza stimata di 9,1 milioni di tonnellate di CO2e nel 2019.
La Turchia sembra aver svolto un ruolo chiave come paese di origine delle importazioni illegali di HFC nel 2018 e nel 2019. Le informazioni provenienti dai sequestri di HFC suggeriscono che l’abuso delle procedure di transito dell’UE è un metodo chiave per l’ingresso di HFC fuori quota in tutta Europa.
Inoltre, i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente mostrano che il numero di aziende che segnalano importazioni all’ingrosso di HFC è quasi raddoppiato dal 2018-19 (da 895 a 1.694). Molte di queste aziende sono senza apparenti collegamenti con il business dei gas fluorurati e ciò è fortemente indicativo di commercio criminale.
Infine, il rapporto include una serie di raccomandazioni dell’EIA per affrontare in modo completo il commercio illegale di HFC ai sensi del regolamento sui gas fluorurati dell’UE.
QUI il rapporto, in inglese
QUI il video realizzato da EIA per accompagnare il rapporto