Assocold: cosa vorremmo dalla revisione in corso del Regolamento F-Gas

Francesco Mastrapasqua, Presidente Assocold

L’attuale regolamento sui gas fluorurati UE 517/2014, in vigore dal 1° gennaio 2015, che sostituisce il regolamento originale sui gas fluorurati adottato nel 2006, ha introdotto cambiamenti di vasta portata nel settore del freddo. In particolare:

  • limita la quantitĂ  totale dei piĂą importanti gas fluorurati che possono essere venduti nell’UE dal 2015 in poi e li riduce gradualmente fino a un quinto delle vendite del 2014 nel 2030;
  • vieta l’uso di gas fluorurati in molti nuovi tipi di apparecchiature in cui sono ampiamente disponibili alternative meno dannose;
  • previene le emissioni di gas fluorurati dalle apparecchiature esistenti richiedendo controlli, assistenza adeguata e recupero dei gas al termine del loro ciclo di vita.

Come anche previsto dal Regolamento stesso, la Commissione lo sta attualmente riesaminando. Questa revisione ne valuterĂ  l’efficacia, la pertinenza, l’efficienza, la coerenza e il valore aggiunto dell’UE. La revisione analizzerĂ  anche le opzioni politiche per migliorare il regolamento in futuro, in vista di:

  • Green Deal europeo e legge europea sul clima
  • recenti obblighi internazionali sugli idrofluorocarburi (HFC) ai sensi del protocollo di Montreal
  • progressi compiuti e lezioni apprese.

Questa revisione comprende una serie di attività tra cui anche consultazioni pubbliche per raccogliere riscontri e opinioni da un’ampia gamma di soggetti interessati, dalle autorità pubbliche alle industrie, alle associazioni di imprese, alle imprese, alle organizzazioni della società civile, al mondo accademico e ai singoli cittadini. L’ultima di queste consultazioni si è conclusa il 29 dicembre 2020 e al momento della stesura di questo testo non se ne conoscono ancora i risultati. Nel frattempo, ZeroSottoZero ha interpellato alcune delle maggiori associazioni italiane del settore del freddo, chiedendo loro di esprimere un parere sul regolamento F-Gas, sui risultati ottenuti fino ad ora ed eventuali proposte di cambiamento. Dopo aver sentito CNA Installazione Impianti, qui di seguito pubblichiamo le risposte di Assocold – Costruttori Tecnologie per il Freddo. Risponde Francesco Mastrapasqua, Presidente Assocold

Quali sono i “desiderata” del vostro settore per la “nuova” F-Gas?

Il regolamento F-Gas si inserisce nel contesto piĂą ampio della riduzione delle emissioni di CO2. In tal senso l’utilizzo di refrigeranti a bassissimo impatto serra e la riduzione del consumo energetico delle apparecchiature e dei sistemi di refrigerazione sono fondamentali. I gas fluorurati o HFC oggi rappresentano il 4,4% del totale delle emissioni serra nel nostro paese, quindi regolamentarne la scelta e l’uso è urgente e imprescindibile. Pertanto, auspichiamo che la nuova F-Gas sia piĂą ambiziosa della precedente e allineata con gli obiettivi del Green Deal Europeo per vincere la sfida del cambiamento climatico e diventare il primo continente climaticamente neutro al mondo. Le alternative ai vecchi refrigeranti HFC ad alto GWP, quali ad esempio l’anidride carbonica (R744, CO2) e il propano (R290), che praticamente non provocano alcun effetto serra diretto, sono oggi largamente utilizzate e ampiamente disponibili sul mercato. Occorre tenere ben presente che l’avvicendarsi dei refrigeranti HFC nel mercato ha costi altissimi in termini di ricerca e sviluppo per l’industria e di adeguamento o sostituzione per la grande distribuzione. Ci aspettiamo quindi nuovi obiettivi di lungo termine piĂą sfidanti e che il nuovo scenario sia quello definitivo e non soltanto un passo intermedio per cambiare ancora, nel giro di poco tempo.

Cosa ritenete che vada cambiato/aggiunto/eliminato?

Per ottenere una significativa riduzione del consumo di HFC non è sufficiente regolamentare solamente i nuovi impianti, ma occorre abbattere il consumo di HFC ad altissimo potenziale serra (oltre 2500 tonnellate all’anno) legato alla manutenzione dei vecchi supermercati e ipermercati esistenti che utilizzano ancora refrigeranti altamente clima-impattanti e che ne disperdono in ambiente mediamente il 15% all’anno a causa delle perdite in esercizio. Bisogna intervenire subito sulla riconversione degli impianti di refrigerazione commerciale più vecchi sostituendoli con impianti moderni a refrigerante naturale e bassi consumi, tecnologie nelle quali le aziende italiane detengono una leadership assoluta a livello mondiale. Anima ha proposto al Governo un programma strutturale di incentivi fiscali per accelerare la transizione verde nella distribuzione alimentare in Italia, che si inserisce perfettamente nel contesto delle politiche europee e nazionali per la lotta ai cambiamenti climatici e nel Recovery Plan. Sul fronte della nuova F-Gas occorre anche regolamentare meglio l’uso di HFC in manutenzione, rendendo più efficaci i controlli delle perdite, rafforzando la lotta al commercio illegale di HFC ed investendo maggiormente nella formazione specializzata sulle nuove tecnologie.

Siete soddisfatti del regolamento e dei suoi risultati fino ad oggi?

Bisogna riconoscere che, senza lo stimolo del Regolamento F-Gas del 2014, il mercato non si sarebbe mai potuto evolvere con questa velocità. Oggi l’Europa è molto più avanzata di qualsiasi altro continente nell’utilizzo delle tecnologie con refrigerante naturale, CO2 e propano. Merito sicuramente delle aziende che hanno creduto per prime nelle tecnologie sostenibili e negli anni hanno ottimizzato queste soluzioni di sistema, rendendole sicure, efficienti e vantaggiose anche nei paesi più caldi d’Europa. Quello che è fin qui mancato, lo ribadisco, è un programma di incentivazione nazionale per la sostituzione dei vecchi impianti. La riduzione delle emissioni di HFC è un obiettivo nazionale e occorre introdurre subito dei meccanismi di sostegno per chi decide di sostituire un impianto prima del fine vita naturale a beneficio dell’Ambiente. La lotta ai cambiamenti climatici ci richiede tanti cambiamenti e c’è tantissimo che possiamo fare. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre responsabilità verso l’ambiente e verso le nuove generazioni. Occorre incentivare e spingere le migliori tecnologie, un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e tante piccole attenzioni anche nelle nostre abitudini quotidiane. E soprattutto … bisogna fare presto!

Quali le maggiori difficoltĂ  che avete evidenziato per il Vostro settore?

PiĂą che difficoltĂ  per il nostro settore, parlerei di difficoltĂ  a raggiungere i veri obiettivi di tutti i regolamenti collegati al Green Deal, che è la lotta al riscaldamento globale. L’Unione Europea ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di HFC dell’80% entro il 2030. Allora occorrono provvedimenti nazionali che permettano di abbattere l’uso degli HFC ad altissimo potenziale serra derivante dalla manutenzione dei vecchi impianti. Mentre nel resto dell’Europa le emissioni serra da HFC stanno da alcuni anni progressivamente calando, da noi in Italia esse sono aumentate da 0,4 a 16,6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente dal 1990 ad oggi. Questo si collega peraltro al grande tema del traffico illegale di HFC provenienti da paesi extra-UE. Nel 2019 sono state immesse illegalmente sul mercato europeo 3.000 tonnellate di HFC illegali. Siamo molto fiduciosi che la via imboccata nella lotta al riscaldamento globale sia quella giusta, occorre continuare con determinazione su questa strada ed accompagnare i nostri clienti in quest’epoca di cambiamenti con le migliori tecnologie e la migliore assistenza, per un futuro sostenibile ed equo in tutti i campi.

 

FINE

ZeroSottoZero ringrazia Francesco Mastrapasqua e Assocold per la gentile disponibilitĂ