Global Cooling Prize: test sul campo

Nel novembre 2018 una coalizione guidata dal Dipartimento della Scienza e della Tecnologia del governo dell’India e dal Rocky Mountain Institute (RMI) ha lanciato al mondo HVAC una sfida: mettere a punto un sistema di condizionamento che fosse 5 volte più efficiente[1] dei sistemi presi a riferimento.  Ben 2000 sono state le candidature da parte di innovatori, start-up, istituti di ricerca, università e importanti produttori del settore AC. Dei registrati, 445 team hanno presentato le loro idee preliminari e 139 team di 31 paesi in tutto il mondo hanno seguito la presentazione della domanda tecnica dettagliata completa. Il Comitato di revisione tecnico del Premio ha poi scelto otto finalisti tra le soluzioni presentate.

Questi otto finalisti hanno avuto tempo fino a giugno 2020 per realizzare il proprio prototipo. Sei di essi lo hanno fatto per tempo e questi prototipi sono ora nella fase dei test di campo a Bahadurgarh, in India. I test sono iniziati il ​​1° ottobre

Gli organizzatori del Global Cooling Prize hanno messo a disposizione un sito dedicato su cui è possibile vedere le prestazioni giornaliere dei prototipi in concorso.

Alcuni di essi stanno funzionando in maniera egregia, risultando effettivamente piu’ efficienti del modello di riferimento. Se il migliore di questi prototipi fosse diffuso su scala globale, si riuscirebbero a evitare emissioni di CO2 nell’ordine della somma di quelle di Australia e Finlandia combinate.

Naturalmente le prestazioni variano su base giornaliera, anche in relazione alla temperatura e alla umiditĂ  ma per ora i risultati sembrano soddisfacenti: su sei prototipi effettivamente presentati, il 50% sta raggiungendo gli obiettivi.

Promesse all’orizzonte. Stay tuned!

[1] La gamma di impatto climatico della migliore tecnologia disponibile in commercio è determinata combinando la riduzione dell’elettricitĂ  (come implicito dalle valutazioni ISEER pubblicate) e il GWP del refrigerante,utilizzando rispettivamente una ponderazione assegnata di 80:20, rispetto alle condizioni operative mantenute dall’unitĂ  di riferimento n. 2.