USA – Sistemi di Refrigerazione a confronto: costi ed efficienza – Uno studio

Anche negli Stati Uniti i retailer alimentari devono affrontare nuove normative sui refrigeranti. Sta così diventando sempre più evidente la necessità di strumenti e risorse che forniscano chiarezza sul costo delle tecnologie confrontandole tra loro. Ad esempio paragonando le tecnologie a refrigeranti naturali e quelle con refrigeranti sintetici a basso GWP.

Ora è stato pubblicato uno studio che confronta i costi iniziali e di gestione di vari sistemi a refrigeranti naturali e a basso GWP e fornisce una risorsa unica nel suo genere che potrebbe aiutare a fare chiarezza per i retailer. Scritto da DC Engineering, una società di progettazione ingegneristica con sede a Meridian, nelll’Idaho, lo studio è stato commissionato da un negoziante di una catena nazionale e mira a fornire strumenti per prendere decisioni consapevoli sulla selezione del sistema. Il negoziante ha scelto di rimanere anonimo ma ha accettato di rendere pubblici i risultati dello studio.

«Questo studio è un ottimo esempio di confronto dei costi trasparente e completo, quello che i rivenditori di prodotti alimentari stanno cercando» ha affermato Danielle Wright, direttore esecutivo di NASRCNorth American Sustainable Refrigeration Council – «Con l’aumento delle pressioni normative, i retailer hanno bisogno di più strumenti come questo per confrontare efficacemente le loro opzioni».

«Con la continua evoluzione dei problemi di conformità dei refrigeranti, abbiamo riscontrato che gli utenti finali necessitano di una guida chiara e basata sui fatti riguardo al sistema più adatto per un loro successo operativo a lungo termine» ha affermato Glenn Barrett, responsabile tecnico di DC Engineering. «Sia il costo iniziale, che i costi sul ciclo di vita dei diversi sistemi sono fortemente influenzati dalle varie opzioni e dalle loro caratteristiche. Fornire una linea di base dei parametri chiave del cliente e quindi aderire a tali parametri è fondamentale per ottenere un confronto significativo»

Lo studio ha confrontato sia i costi iniziali di installazione che i costi energetici di funzionamento per quattro diversi sistemi di refrigerazione. Il supermercato preso in considerazione ha un’area totale di 3000m2 e un’area di vendita di circa 2100m2 con un carico di 900.000 BTU/h [1].  Il sistema di riferimento consta di un sistema a 3 rack che utilizzava R-448A, che è stato confrontato con altri tre sistemi:

  • Un sistema transcritico a CO2 che utilizza un unico rack e un gas cooler adiabatico;
  • Un sistema micro-distribuito che utilizza R-448A, un condensatore adiabatico e un circuito idronico per lo smaltimento del calore;
  • un sistema che utilizza R-290 e CO2 un condensatore adiabatico e un circuito idronico per lo smaltimento del calore.

Per ottenere prezzi di installazione realistici e emblematici, sono state raccolte offerte per i quattro progetti in cinque diverse regioni, considerando più contraenti e OEM. Di conseguenza, sono state riviste oltre 50 offerte per analizzare i possibili costi di investimento iniziale e le relative variazioni. Nel complesso, il sistema a CO2 transcritica è risultato avere il costo iniziale più basso, anche rispetto al sistema HFC di riferimento. «È importante ricordare che questo studio riflette l’esperienza di un retailer e non è necessariamente rappresentativo per altri retailer», ha affermato Wright. «Un certo numero dei retailer nostri membri sta ancora sperimentando importanti costi iniziali per i sistemi a CO2».

Anche le prestazioni energetiche sono state considerate per ciascuno dei quattro progetti di sistema utilizzando sistemi di calcolo quali Pack Calculation Pro, Excel e altri. I dati meteorologici sono stati incorporati per ciascuna delle cinque regioni e tutti i carichi di sistema sono stati mantenuti costanti a scopo di confronto. I risultati hanno registrato differenze energetiche in ogni regione per tutti i tipi di sistemi alternativi, che vanno dal 9% al 122% al di sopra del sistema di riferimento ad HFC.

«È stato molto interessante vedere come il consumo di energia differisca tra i vari sistemi disponibili in commercio» ha affermato Barrett. «È stato particolarmente interessante – e incoraggiante – vedere come i vantaggi in termini di efficienza termodinamica delle soluzioni a refrigeranti naturali si siano rivelati molto efficienti rispetto a un sistema ad HFC anch’esso molto efficiente, con un design che utilizza le migliori pratiche del settore. Lo studio ha confermato la nostra posizione secondo cui i sistemi a refrigeranti naturali sono fattibili e adeguati a soddisfare quasi tutte le richieste impiantistiche, ma possono effettivamente essere ancora migliorati per massimizzare l’efficienza energetica». Questo studio è un primo passo importante per fornire ai retailer gli strumenti di cui hanno bisogno per confrontare efficacemente le loro opzioni.

Guardando al futuro, NASRC prevede di basarsi su questo studio per incorporare ulteriori tipi di sistema e confronti, nonché dati sulle prestazioni energetiche sul campo. «La nostra speranza è che questo studio funga da progetto pioniere e che possa essere ampliato per includere analisi di altri sistemi con dati dal campo» ha affermato Wright. «L’obiettivo di NASRC è di aiutare a coordinare tale analisi per aumentare la chiarezza per i rivenditori»

 

[1] 40.000 square feet, 23.000 square feet e 900 MBH. 1MBH = 1000BTU/ora