Europa: alternative sostenibili per il condizionamento residenziale. Uno studio

La Commissione europea ha pubblicato una relazione sulle alternative più rispettose del clima rispetto ai gas fluorurati utilizzati negli impianti di condizionamento dell’aria tipo split. Le tecnologie convenzionali in queste applicazioni utilizzano gas fluorurati che possono rimanere nell’atmosfera per lungo tempo e avere un effetto serra particolarmente elevato. La relazione analizza la fattibilità tecnica, l’affidabilità, l’efficienza energetica e il costo delle diverse soluzioni e individua quanto tempo potrebbe richiedere per rendere queste alternative ampiamente disponibili. Dati i diversi tipi di sistemi di condizionamento dell’aria tipo split, non esiste una soluzione “one-size-fits-all”. La relazione mostra tuttavia che esistono già alternative utilizzabili. In alcuni casi, l’utilizzo delle alternative può comportare costi più elevati ed è quindi probabile che l’UE debba adottare ulteriori misure politiche per promuovere tali soluzioni.

Il regolamento (UE) n. 517/2014 relativo ai gas fluorurati a effetto serra impone alla Commissione di elaborare tali relazioni. I risultati serviranno da contributo alla revisione delle norme dell’UE sui gas fluorurati ad effetto serra ora in atto.  Il riesame mira a garantire che le norme siano coerenti con l’obiettivo dell’UE del Green Deal di conseguire una riduzione netta del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e di diventare neutrali entro il 2050. Il riesame confermerà inoltre gli obblighi dell’UE relativi agli idrofluorocarburi ai sensi del protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono. La Commissione intende proporre un nuovo regolamento sui gas fluorurati entro la fine del 2021.

Per quanto riguarda le conclusioni a cui giunge questa relazione, si afferma che appare tecnicamente possibile evitare oggi i gas fluorurati in nuovi condizionatori mono split con una capacità di raffreddamento inferiore a 7 kW utilizzando il refrigerante R-290 (propano), a meno che la legislazione o i codici nazionali ne proibiscano l’uso. Quest’ultima cosa apparentemente ha impedito l’introduzione su larga scala di tali attrezzature nell’UE fino ad ora. Le unità R-290 offrono una buona efficienza energetica e sono disponibili ad un costo lievemente superiore alle tecnologie tradizionali, differenza che probabilmente scomparirebbe se ci fosse una produzione e commercializzazione su larga scala.

Secondo tale relazione, per i sistemi mono-split > 7 kW appare ancora necessario utilizzare i gas fluorurati. In questo caso, l’uso di R32 è preferibile al tradizionale R410A, perché l’impatto climatico di R32 è solo un terzo di quello di R410A con un’efficienza energetica e di costi paragonabile o addirittura migliore. Pertanto, i refrigeranti con un GWP > 750 in nuove apparecchiature non sono più necessari in piccoli sistemi mono-split, a meno che non sia vietato l’uso di un refrigerante infiammabile mediante codici edilizi e altri requisiti legislativi.

Una valutazione dell’attuale mercato dell’UE dimostra che la maggior parte dei piccoli sistemi mono split venduti nell’UE non contiene più R410A. Questo cambiamento è stato determinato dalla misura di riduzione graduale degli HFC, compreso il requisito che le apparecchiature precaricate siano incluse nel sistema delle quote. Gran parte del mercato è quindi già conforme all’obbligo di utilizzare solo refrigeranti in split con un GWP inferiore a 750 a partire dal 2025.

Si prevede che le conoscenze, le pratiche e il know-how relativi ai refrigeranti infiammabili nella produzione, installazione, utilizzo e gestione di fine vita delle apparecchiature di condizionamento dell’aria saranno ulteriormente perfezionati nei prossimi anni, così come la disponibilità di personale qualificato per la loro gestione. Analogamente, si prevede che saranno compiuti ulteriori progressi nella revisione delle norme e dei codici per meglio tenere conto dello sviluppo tecnologico, anche per i refrigeranti A3. Tenuto conto del fatto che un certo numero di nuove miscele a basso GWP sono in fase di elaborazione, è probabile che ulteriori alternative con bassi livelli di GWP diventeranno pronte per il mercato nel prossimo futuro. Un’ulteriore riduzione significativa dei GWP delle alternative, ad esempio al di sotto del 150, può essere possibile in sistemi split a medio termine se i vincoli sopra indicati sono affrontati in modo efficace.  La valutazione del mercato mostra inoltre che diversi produttori/importatori stanno già vendendo sistemi di condizionamento split più grandi (con cariche pari o superiori a 3 kg), sistemi multi-split e altri tipi di condizionatori che non utilizzano più il tradizionale refrigerante R410A. Ancora una volta, il refrigerante dominante è R32, ma sono disponibili anche alcune applicazioni che si basano su R290 e refrigeranti a base HFO. Dato che molti di questi tipi di apparecchiature utilizzano cariche più elevate, il che rende l’uso di refrigeranti infiammabili più impegnativo, un passaggio completo a refrigeranti più rispettosi del clima richiederà un certo tempo in questi tipi di apparecchiature, ma ci si attendono buoni progressi a medio termine.

Nell’ambito del Green Deal europeo, la Commissione ha recentemente avviato un riesame delle norme dell’UE sui gas fluorurati, compresa la valutazione e la proposta di revisione del regolamento sui gas fluorurati per la fine 2021. I risultati della presente relazione serviranno da input tecnico a tale riesame.