La refrigerazione impatta sensibilmente sui consumi domestici. Circa il 25% dell’energia “bruciata” tra le mura di casa è da attribuire al frigorifero, con un consumo variabile da 100 a 300 kWh in quanto è attivo 24 h su 24. Il miglioramento di efficienza energetica è possibile anche grazie alla ricerca. Una, per esempio, è quella fatta da un team dell’Università di Johannesburg. Ha scoperto che il consumo energetico di un frigorifero domestico può essere ridotto del 29% migliorando la capacità di raffreddamento, grazie alle nanotecnologie. I ricercatori, infatti, hanno sostituito il refrigerante R134a, ampiamente utilizzato, ma fuori legge, con l’R600a (isobutano) dosato con nanoparticelle di nanotubi di carbonio a parete multipla. Questa sostituzione del refrigerante può essere implementata sul campo da tecnici adeguatamente formati, rilevano i ricercatori dell’Università sudafricana. Questo test sui refrigeranti dosati con nanoparticelle è il primo nel suo genere.
C’è un aspetto da considerare: un refrigerante più efficiente dal punto di vista energetico può contribuire a un risparmio in bolletta significativo. Ed è un fattore importante se pensiamo che la povertà energetica è un problema socio-economico sempre più rilevante che colpisce oltre 50 milioni di famiglie in Unione Europea.
I nano refrigeranti ecologici sono stati realizzati con acqua e glicole etilenico. Studi precedenti hanno dimostrato un ridotto consumo di energia nella nano-refrigerazione dosando i refrigeranti esistenti con nanoparticelle MWCNT.
Il processo ha conseguito anche una riduzione dell’attrito e dell’usura dei compressori di vapore degli apparecchi. I ricercatori hanno sostituito l’R134a e il suo olio per compressori con l’isobutano dosato con MWCNT con olio minerale come lubrificante. La nuova miscela è stata immessa nel frigorifero e sono stati condotti test di prestazione. Hanno scoperto che l’adozione del refrigerante R600a con MWCNT migliora molto prestazioni e capacità di raffreddamento del frigorifero.
