GRUPPO CAREL: APPROVATI I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE TENGONO I RICAVI DEI PRIMI SEI MESI DEL 2020

Da sinistra: Francesco Nalini, Luigi Nalini e Luigi Rossi Luciani, rispettivamente AD, vice presidente e presidente Gruppo Carel.

Il Consiglio di Amministrazione di Carel Industries S.p.A. ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2020.

Highlights finanziari

  •  Ricavi consolidati pari a Euro 161,0 milioni, -3,6% rispetto al primo semestre del 2019 (-3,1% a cambi costanti);
  • EBITDA consolidato pari a Euro 30,9 milioni (19,2% dei ricavi consolidati), -8,4%, rispetto al primo semestre del 2019;
  • Risultato netto consolidato pari a Euro 16,3 milioni, -14,0% rispetto al primo semestre del 2019;
  • Posizione finanziaria netta consolidata negativa pari a Euro 65,3 milioni, rispetto a 62,1 milioni di Euro al 31 dicembre 2019.

Dichiarazione dell’Amministratore Delegato del Gruppo

Francesco Nalini, Amministratore Delegato del Gruppo, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di presentare risultati che, nonostante la situazione senza precedenti avuta nella prima metà dell’anno, sono non lontani da quelli riportati nel 2019. Questo sia in relazione ai ricavi, che si assestano sulla parte alta della guidance precedentemente fornita dal Gruppo (contrazione ad una singola cifra percentuale) sia in termini di profittabilità, sostanzialmente in linea con quella registrata al 31 dicembre 2019. Ciò ha consentito una significativa generazione di cassa da attività operative, pari a circa 18 milioni di Euro. Tali risultati mettono in luce la capacità del Gruppo di reagire rapidamente e con grande efficacia a scenari negativi eccezionali, nonché la resilienza garantita dalla diversificazione geografica e del suo portafoglio di business. Un ruolo fondamentale in una situazione così sfidante è stato rivestito dal cosiddetto “mirroring” tecnologico, la scelta strategica di replicare i processi produttivi su diversi impianti, che ha permesso di spostare rapidamente la produzione di alcune famiglie di prodotto dagli stabilimenti colpiti da provvedimenti di lock-down verso quelli pienamente operativi, riducendo quindi il disagio per i nostri Clienti. In ogni caso il back-log accumulato durante la chiusura è stato in gran parte smaltito nel mese di giugno, con una coda nel mese di luglio. Innovazione, impegno e attenzione verso il Cliente continueranno ad essere gli elementi principali della nostra strategia, anche nella seconda parte di questo anno così sfidante».

Ricavi

I ricavi consolidati ammontano a Euro 161,0 milioni, rispetto agli Euro 166,9 milioni al 30 giugno 2019, con una leggera contrazione pari al 3,6% (-3,1% a cambi costanti). Tale contrazione è interamente attribuibile agli effetti del lock-down cinese e della chiusura dell’hub produttivo italiano del Gruppo (sito in Brugine – PD) a seguito della diffusione della pandemia COVID-19. La chiusura degli stabilimenti italiani ha determinato la creazione di un significativo back-log, principalmente tra marzo e aprile, che è stato interamente smaltito nei mesi di giugno e luglio. Gli effetti sarebbero stati molto più negativi se il Gruppo non avesse prontamente reagito sfruttando le particolari caratteristiche di flessibilità del proprio portafoglio impianti, in particolare: la localizzazione dei medesimi in quasi tutti i continenti e il fatto di poter produrre una parte rilevante delle piattaforme di prodotti CAREL contemporaneamente in almeno due stabilimenti. Ciò ha permesso di spostare alcune produzioni da sito produttivo ad un altro limitando quindi l’ulteriore crescita del back-log, rispetto a quella che si è effettivamente verificata. Per quanto riguarda l’effetto dei cambi, quest’ultimo ha inciso negativamente per circa 50 punti base.

L’area geografica che riveste maggior peso per il Gruppo, l’EMEA (Europa, Medio-Oriente, Africa) da cui deriva circa il 70% dei ricavi, ha registrato performance sostanzialmente stabili rispetto al primo semestre del 2019, nonostante la chiusura prima totale e poi parziale dell’hub produttivo italiano. I fenomeni sottesi a tale performance, oltre a quelli logistici legati al lock-down, sono principalmente connessi ad una forte accelerazione della presenza di CAREL nell’Europa orientale che ha controbilanciato una contrazione della domanda in alcune applicazioni come il settore “automotive” nell’HVAC, e il settore “HORECA” nella Refrigerazione. L’APAC (Asia-Pacific) riporta una contrazione dei ricavi pari al 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, in netto miglioramento, però, rispetto al dato registrato nel primo trimestre di quest’anno (-17,5%). Ciò deriva dal recupero del back-log accumulato durante il lock-down e da buone performance in Cina. Il Nord America segna una contrazione dei ricavi pari al 10,6%, in linea con quanto registrato nel primo trimestre dell’anno, dovuta a un fisiologico consolidamento dopo il forte incremento registrato nel 2019 (+20%) a cui si somma il peggioramento della situazione macro-economica a causa dell’emergenza sanitaria. Infine, il Sud America, al netto degli effetti negativi derivanti dal cambio valutario, riporta un calo dei ricavi pari al 6,2% principalmente a seguito delle performance negative registrate al di fuori del Brasile e dovute all’intensificarsi dell’epidemia COVID-19.

Per quanto riguarda le singole aree di business, la Refrigerazione, al netto dell’effetto valutario, si posiziona in territorio positivo (+1,1%): le buone performance nel settore “Food retail” (supermercati/ipermercati/convenience store) sono state parzialmente controbilanciate dall’andamento fortemente negativo del settore “Food service” (Ristoranti, Hotel ecc.). In relazione all’HVAC, il risultato è dovuto, oltre che al lock-down dell’hub produttivo italiano, all’andamento negativo di alcuni settori industriali (es. Automotive) solo in parte compensato dal trend positivo registrato sia nel segmento “pompe di calore ad alta efficienza” (principalmente nel Nord-Europa), sia nel segmento dei “Data-Center”.