ARNEG: di necessità, virtù

Luca Masiero

Sembra quasi appartenere a un’altra era il comunicato del 23 marzo con il quale Filippo Marzaro, Amministratore Delegato Arneg SpA, annunciava la chiusura straordinaria dell’Azienda fino al 3 aprile, prorogata poi fino al 13 aprile. Se oggi si passa in Arneg, ormai il 90% delle persone è di nuovo sul posto di lavoro. «Naturalmente con tutte le misure di sicurezza richieste – afferma Luca Masiero, direttore vendite presso Arneg SpAE proprio la presenza di queste misure è qui a ricordarci che no, non è passata un’era ma solo pochissimi mesi».

Pochi mesi che hanno notevolmente cambiato il mercato. «Se consideriamo il segmento della prevendita e vendita, vedo un mercato che ha ancora molte potenzialità, esattamente come qualche mese fa: i retail, anche i medio-piccoli, hanno ancora i loro piani di sviluppo, non li hanno cancellati. Ma in molti casi, nel medio termine questi non si tradurranno per noi produttori in grandi opportunità. Ciò che si osserva, cioè, è un rallentamento nella partenza dei progetti e alcuni di questi partiranno probabilmente solo nel 2021. Per noi questo significa dover rivedere tutte le analisi e i business plan. Ciò che era valido a gennaio, ora a maggio-giugno non lo è sicuramente più. Lo stesso vale per le realizzazioni che erano in corso: tutto ha subito rallentamenti per via della impossibilità sui cantieri di lavorare a ritmi normali. Tra distanziamenti, blocchi, difficoltà di reperire squadre di lavoro, tutto va a rilento. E anche questo, naturalmente, ha contribuire a mandare “a carte all’aria” qualunque business plan!»

Ciò che invece ha continuato ad essere sempre attivo e ha mantenuto i ritmi previsti è stato il service: «Naturalmente, lavorando per filiere essenziali, non abbiamo mai smesso di fornire assistenza».

Ordini che slittano, progetti che rallentano, ma in Arneg regna ugualmente un certo ottimismo: «L’ottimismo mi deriva dal ricordo della crisi del 2008/2009 e di come Arneg ne sia uscita bene. Non crediate che quella crisi sia stata meno severa. Forse se ne è avuta una percezione diversa, ma per l’industria è stata un bel “banco di prova”. A quel tempo, Arneg è riuscita a fare veramente di necessità virtù e ha messo in campo nuove strategie di business, nuove offerte, nuovi approcci al cliente che la hanno resa capace di mantenere una business continuity. Anzi, alcune strategie che abbiamo messo in campo allora ci stanno aiutando ancora oggi».

Ad esempio? «Risale a quel periodo il potenziamento di molti servizi commerciali sia di pre- che di post-vendita in modo da offrire al cliente un servizio a trecentosessanta gradi, non solo di prodotto, ma anche di cura del locale, di lay-out, di design. Abbiamo iniziato a collaborare con gli architetti, il che per una azienda manifatturiera era veramente un passo in avanti. Inoltre, risale proprio a quegli anni l’introduzione di un servizio che oggi è “sulla bocca di tutti”: abbiamo infatti iniziato a offrire analisi energetiche in termini di consumo, possibili risparmi e ottimizzazioni con misurazioni dirette sui nostri banchi frigoriferi. Una analisi che oggi è normalità ma nel 2008 non lo era. In questo siamo stati antesignani. Con queste analisi, tra l’altro, abbiamo aperto gli occhi a molti utenti, dimostrando come in un impianto frigorifero non sia il costo iniziale l’investimento maggior ma i consumi energetici e i costi di manutenzione nel ciclo di vita. Questo ha iniziato a modificare l’approccio del cliente all’acquisto delle attrezzature»

E per ripartire da questa crisi, quali progetti avete in cantiere? «È presto per parlarne in pubblico, ma stiamo rivedendo alcune nostre strategie, quelle che si sono rivelate più fragili in occasione della pandemia e del lock-down. Sono sicuro che anche da questa crisi riusciremo a cogliere opportunità».

Ottimisti, dunque? «Vi sono elementi che mi preoccupano molto: la situazione economica generale e il fatto che parte della popolazione abbia subito un grosso shock da questa pandemia: c’è chi ha perso il lavoro o chi lo ha visto ridursi di molto. È chiaro che tutto questo avrà un effetto generale sulla società. Relativamente ad Arneg, credo che, come nel 2009, anche questa volta riusciremo a cogliere delle opportunità e a ripartire a testa alta». D’altro canto, la vision di Arneg è “sognare con buon senso, etica, coraggio e fantasia”