LAVORARE ai TEMPI del COVID

Sinteco Srl: lavorare tutelando collaboratori e clienti

La fornitura di refrigeranti appartiene al gruppo di attività essenziali per il mantenimento di filiere vitali del paese, in primis quella alimentare e quella farmaceutica. Per questo Sinteco, azienda il cui core business è proprio nel settore dei refrigeranti, non ha mai chiuso i battenti, nemmeno nei tempi di lock-down più severo. Ovvero non lo ha fatto per le attività di distribuzione refrigerante e controllo qualità del prodotto: «La parte di distribuzione del refrigerante e il laboratorio sono rimaste attive per tutto il periodo, garantendo alla clientela il controllo e la consegna del prodotto» afferma ALBERTO GIAVARDI, direttore commerciale di Sinteco Srl. «Ha risentito invece gli effetti del COVID-19 l’attività legata ai cantieri per gli impianti, dove, per rispondere alle ordinanze e tutelare i nostri lavoratori, abbiamo deciso di sospendere tutte le attività». Avendo un’ampia clientela all’estero, Sinteco ha dovuto adottare soluzioni logistiche di grande impegno per poter fare fronte ad obblighi di consegna presi precedentemente. La situazione si è particolarmente aggravata nel mese di marzo, quando vari paesi europei hanno adottato misure restrittive al traffico, anche commerciale, proveniente dall’Italia.

Lavorare convivendo col Covid

Pur rimanendo parzialmente attiva, dallo scoppio dell’emergenza l’Azienda ha cercato di limitare al massimo la presenza del personale nel sito produttivo: laddove possibile si è passati allo smart working; laddove questo non sia stato possibile sono state adottate misure eccezionali per limitare i contatti interpersonali: a tutti i collaboratori presenti in azienda sono stati forniti i DPI necessari per lo svolgimento in sicurezza del lavoro, come richiesto dai decreti. Si è cercato di programmare l’attività di produzione in modo da gestire la rotazione del personale senza creare assembramenti. Sono stati posizionati in diverse aree schermi protettivi in plexiglass e varie stazioni di gel disinfettanti.  Negli ambienti comuni sono state adottate procedure di sicurezza quali la limitazione della presenza delle persone. Infine, è stata predisposta la sanificazione degli ambienti di lavoro ogni 3 giorni.

Non si dimentichi il supporto umano

Ma una azienda non è solo produzione, logistica e organizzazione. Una azienda è innanzitutto persone, che quasi da un giorno all’altro si sono trovate a dover gestire un nuovo modo di lavorare, un nuovo modo di affrontare il quotidiano, a dover fare i conti con un futuro incerto e a nutrire sentimenti di paura o ansia per il proprio lavoro. «Alcuni collaboratori hanno reagito molto emotivamente e per loro, in particolare, gestire la situazione non è stato e non è facile. Per questo motivo, oltre ad assicurare la salute dei nostri dipendenti, stiamo anche programmando la collaborazione con uno studio di specialisti in psicologia del lavoro, per dare anche questo tipo di supporto, laddove necessario» afferma Giavardi.

Anche la filiera rallenta

E fuori dai cancelli della Vostra azienda, come si muove la filiera? «Per quanto riguarda l’Italia molti dei nostri clienti della refrigerazione e OEM in questo periodo sono stati chiusi. Molti installatori e manutentori, anche se da Decreto avrebbero potuto continuare l’attività, hanno preferito chiudere o limitare il più possibile il lavoro per questioni sanitarie. Di conseguenza la filiera ha rallentato il consumo di gas refrigerante, cosa tangibile soprattutto nel mese di aprile. In Europa, per quanto riguarda la parte occidentale, la situazione è molto simile a quella Italiana; diversa, invece, la situazione della parte molto orientale d’Europa, dove le attività non sembrano essersi fermate».

Ritorno al futuro

Come pensate di avviarvi verso la normalità? «Prima di tornare alla normalità ci saranno dei passaggi intermedi, per far ripartire le aziende. Credo che ci vorrà del tempo per tornare alla normalità e sarà comunque una nuova normalità. Certo, tutti abbiamo voglia di ripartire, per poter almeno in parte raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati prima dell’arrivo dell’emergenza. Ma sarà necessario mantenere in atto tutte le precauzioni possibili e dotare i collaboratori di tutto il necessario per la tutela della loro persona, dato che crediamo fortemente che come prima cosa abbiamo da difendere i nostri lavoratori e poi pensare alle vendite».  Progetti, però, ne sono stati fatti. «La pandemia ci ha obbligati ad un rallentamento del ritmo quotidiano e abbiamo utilizzato questa fase per pensare a nuove strategie di business. Stiamo lavorando a una serie di misure specifiche interne per garantire una maggiore sanificazione delle nostre bombole di gas refrigerante, per difendere anche i nostri clienti in Italia ed in Europa che le maneggeranno».