United in Science: fatti poco incoraggianti indicano l’urgenza climatica in cui ci troviamo

Il Comitato consultivo scientifico per il vertice delle Nazioni Unite sull’azione per il clima 2019 ha organizzato il rapporto “United in Science” per unire i principali risultati scientifici del recente lavoro svolto dalle principali organizzazioni partner nel campo della ricerca globale sui cambiamenti climatici, tra cui l’Organizzazione meteorologica mondiale, UNEP stessa, il Global Carbon Project, l’ Intergovernmental Panel on Climate Change, Future Earth, Earth League e Global Framework for Climate Services.

United in Science è una sintesi dei risultati chiave di diverse relazioni più dettagliate fornite da questi partner sui cambiamenti climatici.

Si tratta di un documento importante perché riassume i dati fino ad ora noti su come si stia  manifestando il cambiamento climatico. Tutti i risultati vanno nella stessa direzione, tutti dicono la stessa cosa: il documento mostra come il nostro clima stia già cambiando e mette in evidenza gli impatti di vasta portata e pericolosi che si manifesteranno per le generazioni a venire.

La scienza informa i governi per guidare il loro processo decisionale e i loro impegni. «Esorto i leader ad ascoltare questi fatti, a unirsi dietro la scienza e ad intraprendere azioni ambiziose e urgenti per fermare il riscaldamento globale e stabilire un percorso verso un futuro più sicuro e sostenibile per tutti» ha affermato Antonio Guterres, segretario generale ONU.

Il rapporto, in inglese, può essere trovato QUI.

I messaggi chiave in esso contenuti non sono molto incoraggianti:

  • Clima a livello globale nel 2015 – 2019: la temperatura globale media per il 2015-2019 è sulla strada per essere la più calda di qualsiasi periodo equivalente mai registrato. Attualmente è stimata a 1,1°C al di sopra dell’era preindustriale (1850-1900) e a 0,2°C più calda rispetto al 2011-2015. Le osservazioni mostrano che l’innalzamento medio globale del livello del mare sta accelerando e che vi è un aumento del 26% dell’acidità oceanica dall’inizio dell’era industriale.
  • Emissioni globali di CO2 da fonti fossili: le emissioni di CO2 derivanti dall’uso di combustibili fossili continuano ad aumentare un ritmo annuo dell’1% e nel 2018 del 2%, raggiungendo cosi un primato negativo. L’aumento delle emissioni di carbone è ripresa nel 2017. Nonostante la straordinaria crescita delle energie rinnovabili, i combustibili fossili dominano ancora il sistema energetico globale.
  • Concentrazioni di gas serra: l’aumento delle concentrazioni di CO2 continua ad accelerare. Gli attuali livelli di CO2, CH4 e N2O rappresentano il 146%, 257% e 122% rispettivamente dei livelli preindustriali (pre-1750).
  • Divario tra le emissioni: Le emissioni globali non sono stimate a raggiungere il picco entro il 2030. L’attuazione degli attuali NDC porterebbe a un aumento della temperatura media globale compresa tra i 2,9 e i 3,4 °C entro il 2100 rispetto ai livelli preindustriali e a continuare successivamente. L’attuale livello di ambizione dei piani nazionali deve essere triplicato per raggiungere una riduzione delle emissioni in linea con l’obiettivo di 2 gradi centigradi e quintuplicato per l’obiettivo di 1,5 gradi centigradi. Tecnicamente è ancora possibile colmare il divario.
  • Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici 2018 e relazioni speciali 2019: limitare la temperatura a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali andrebbe di pari passo con il raggiungimento di altri obiettivi mondiali come raggiungere uno sviluppo sostenibile e sradicare la povertà. Il cambiamento climatico esercita un’ulteriore pressione sulla terra e sulla sua capacità di sostenere e fornire cibo, acqua, salute e benessere. Allo stesso tempo, l’agricoltura, la produzione alimentare e la deforestazione sono i principali fattori del cambiamento climatico.
  • Approfondimenti sul clima: l’aumento degli impatti climatici aumenta il rischio di attraversare punti critici di svolta. L’impatto climatico è sempre più forte delle valutazioni climatiche indicate anche solo un decennio fa. Per soddisfare l’accordo di Parigi è necessaria un’azione immediata e onnicomprensiva che comprenda una profonda decarbonizzazione con misure politiche ambiziose, protezione e valorizzazione dei pozzi di carbonio e della biodiversità e sforzo per rimuovere la CO2 dall’atmosfera.
  • Il quadro globale per i servizi climatici: i servizi di informazione sul clima e l’allarme rapido dovrebbero sostenere il processo decisionale sull’azione per l’adattamento al clima ovvero la capacità dei paesi di fornire servizi di informazione sul clima e di preallarme varia Regioni.