COP25: compiere progressi seri sull’azione per il clima

Credits: UNEP

È iniziata il 2 dicembre  la COP25, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Madrid ed è iniziata con il pressante invito a compiere progressi seri sull’azione per il clima nelle prossime due settimane.

Parlando alla cerimonia di apertura, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che con l’impatto dei cambiamenti climatici sempre più intense e serio, la COP25 deve trasmettere al mondo una ferma determinazione di cambio di rotta.

«Dobbiamo definitivamente (NdR: o finalmente) dimostrare di essere seri nel nostro impegno a fermare la guerra contro la natura, dobbiamo dimostrare di avere la volontà politica di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050» ha affermato.

Antonio Guterres ha ricordato ai delegati della COP25 che l’obiettivo principale della conferenza è quello di raggiungere progressi su alcuni punti chiave, in particolare sull’articolo 6 dell’accordo di Parigi sui mercati del carbonio e continuare a promuovere l’ambizione in preparazione ai nuovi piani e alle revisioni nazionali dell’anno prossimo.

«Mettere un prezzo sul carbonio è vitale se vogliamo avere qualche possibilità di limitare l’aumento della temperatura globale ed evitare il cambiamento climatico in fuga. L’operatività dell’articolo 6 contribuirà a far funzionare i mercati, a mobilitare il settore privato e a garantire che le regole siano le stesse per tutti» ha affermato.

Inoltre l’incontro deve far progredire il lavoro relativo alla deforestazione, alle popolazioni indigene, alla finanza, tecnologia, temi di genere e altro ancora. E deve completare diverse questioni tecniche per raggiungere la piena operatività del quadro di trasparenza nell’ambito dell’accordo di Parigi.

Il capo delle Nazioni Unite ha dichiarato di aspettarsi che tutti i governi si impegnino a rivedere i loro piani nazionali di azione per il clima – cosiddetti “NDC” – con la necessaria ambizione di affrontare l’emergenza climatica nel corso dei prossimi 12 mesi fino alla COP26, data entro la quale i governi devono presentare piani aggiornati e rafforzati.

Egli ha invitato i governi a garantire che per i paesi in via di sviluppo siano disponibili almeno 100 miliardi di dollari all’anno per misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici.

Il presidente del gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC), Hoesung Lee, ha sottolineato i vantaggi economici di un’azione più ambiziosa sul clima, che potrebbe generare opportunità di investimento nell’innovazione. «Questi investimenti genererebbero potenti benefici riversando su tutti i settori della società e dell’economia, rendendoli più puliti, più sani e più resilienti» ha affermato.

All’inizio della giornata, Carolina Schmidt, ministro dell’Ambiente del Cile, è stata formalmente eletta presidente del COP. Ha ricordato ai delegati che occorre portare avanti i lavori alla COP25, che potranno poi essere integrati in migliori piani nazionali di azione per il clima nell’ambito dell’accordo di Parigi il prossimo anno.

«Dobbiamo assumere nuovi e più ambiziosi impegni che includano tutti gli aspetti dell’azione per il clima: mitigazione, adattamento e mezzi di attuazione. Il principale veicolo per stimolare una maggiore ambizione sono i contributi determinati a livello nazionale» ha affermato.

Nel suo discorso all’inaugurazione, il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha sottolineato l’importanza delle donne nell’azione per il clima. Sanchez ha celebrato la memoria di una scienziata americana che nel 1856 è stata la prima a identificare l’effetto di riscaldamento della CO2. «Volevo iniziare evocando la memoria di Eunice Foote per due motivi: primo, per salvare la sua memoria, e la memoria di tante altre scienziate, dall’ingiustizia dell’oblio. In secondo luogo, per ricordare a tutti che è passato molto tempo da quando la scienza ha iniziato ad avvertirci del cambiamento climatico.

Questo doppio paradosso è un invito a riflettere. Per tanti decenni, il progresso è stato concepito senza coinvolgere metà dell’umanità, e allo stesso tempo, la nozione di progresso non ha preso in considerazione i limiti fisici che rendono la vita umana vitale sul nostro pianeta» ha affermato.

CHI era Eunice Foote

Eunice Newton Foote (17 luglio 1819 – 30 settembre 1888) è stata una scienziata, fisica, inventrice e attivista statunitense per I diritti delle donne. È stata la prima scienziata a teorizzare che cambiare la proporzione di anidride carbonica nell’atmosfera avrebbe causato anche un cambio di temperatura. Queste teorie futono resnetate in un suo articolo presnetato alla Conferenza del 1856 della American Association for the Advancement of Science AAAS. Poiché a quel tempo alle donne non era permesso presentare articoli all’AAAS, il testo venne presentato come opera del professore Joseph Henry della Smithsonian Institution. Anche se gli esperimenti della Foote non hanno chiaramente distinto tra effetto della radiazione solare incidente e quello dell’infrarosso a onde lunghe, ella è riuscita a intuire e identificare già nel 1856 la causa principale di quello che oggi chiamiamo l’effetto serra.