Tre nuovi rapporti IEA forniscono nuove informazioni sul futuro energetico del Sud-est asiatico

Tre nuovi rapporti esaminano le prospettive energetiche della regione del sud est asiatico, la sua integrazione delle energie rinnovabili e il futuro del raffreddamento (Foto: Shutterstock)

Il Sud-est asiatico è destinato a diventare un motore chiave delle tendenze energetiche mondiali nei prossimi 20 anni, poiché la sua domanda di energia cresce a un ritmo doppio rispetto alla media globale, riflettendo l’ascesa economica della regione. Questo comporta anche l’aumento delle sfide per i responsabili politici. È questo quanto afferma un nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia IEA dal titolo “Southeast Asia Energy Ourlook 2019” che è stato recentemente pubblicato insieme ad altri due studi incentrati sulla regione: “The Future of Cooling in Southeast Asia” e “ASEAN Renewable Energy Integration Analysis”.

«Il Sud-Est asiatico avrà un grande impatto nei prossimi due decenni, aggiungendo l’equivalente dell’intero sistema energetico giapponese alla domanda globale. Questa rapida crescita sottolinea l’importanza delle politiche energetiche dei paesi del sud-est asiatico per i loro cittadini ma anche per il mondo» ha dichiarato il dott. Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA.

Secondo i nuovi rapporti, la Regione analizzata è sulla buona strada per raggiungere l’accesso universale all’elettricità entro il 2030. Milioni di persone nel sud-est asiatico hanno avuto accesso all’elettricità dal 2000, ma circa 45 milioni sono ancora oggi senza accesso stabile e sicuro. Nel frattempo, la crescente domanda di carburante ha superato la produzione all’interno della regione, il che significa che il Sud-Est asiatico è ora sulla “buona” strada per diventare un grande importatore netto di combustibili fossili – principalmente petrolio – con un deficit commerciale annuale dell’energia che supera i 300 miliardi di dollari entro il 2040 secondo i criteri di oggi. Oltre ad essere estremamente costoso, ciò solleva preoccupazioni in materia di sicurezza energetica poiché la regione diventa sempre più dipendente dalle fluttuazioni dei mercati globali dell’energia e più vulnerabile a eventi geopolitici imprevedibili.

Dal 2000, l’aumento dell’80% della domanda complessiva di energia nell’Asia sudorientale è stato ampiamente soddisfatto da un raddoppio del consumo di combustibili fossili. Il petrolio è l’elemento più importante del mix energetico regionale e il carbone – in gran parte per la produzione di energia – è stato il più veloce nella crescita. Ciò ha sostenuto lo sviluppo e la crescita industriale della regione, ma ha anche fatto dell’inquinamento atmosferico un grave rischio per la salute pubblica e ha aumentato le emissioni di CO2 legate all’energia.

Gli investimenti in energie rinnovabili stanno iniziando a crescere: si prevede che la capacità rinnovabile si espanderà di oltre 1/3 nei prossimi cinque anni, guidata dal solare fotovoltaico e dall’energia idroelettrica. Tuttavia, senza ulteriori cambiamenti nelle intenzioni politiche, le fonti rinnovabili di generazione di energia rappresenterebbero solo circa 1/3 dell’aumento della domanda di elettricità al 2040, secondo quanto riportato dal nuovo studio. Sulla base delle attuali impostazioni politiche, la domanda complessiva di energia nel Sud-est asiatico crescerà del 60% tra oggi e il 2040. Tutti i carburanti e le tecnologie contribuiscono a far fronte all’aumento previsto: la domanda di petrolio supererà i 9 milioni di barili al giorno (mb / g) nel 2040, rispetto ai circa i 6,5 mb / g di oggi. La domanda di carbone aumenta costantemente.

Se la regione continua su questa strada, le conseguenze diverrebbero preoccupanti. Si prevede che il numero di decessi prematuri annuali associati all’inquinamento atmosferico aumenterà a oltre 650.000 casi entro il 2040, rispetto a una stima di 450.000 nel 2018. La prevista crescita del consumo di combustibili fossili determinerebbe un aumento di 2/3 delle emissioni di CO2, raggiungendo quasi 2,4 miliardi di tonnellate nel 2040. Dirigere la regione verso un percorso più sano e sostenibile richiederebbe un’azione concertata in tutte le parti del settore energetico, trainata da un notevole aumento degli investimenti che includa finanziamenti del settore privato significativamente più elevati.

I quattro pilastri fondamentali di questo cambiamento sarebbero:

  • ampliare in modo massiccio la diffusione delle energie rinnovabili, che può essere aiutata da una maggiore integrazione dei sistemi energetici regionali e sfruttando il moderno potenziale di bioenergia della regione in modo sostenibile;
  • concentrarsi maggiormente sul miglioramento dell’efficienza energetica, in particolare in settori in rapida crescita come il raffreddamento e il trasporto su strada;
  • eliminazione dei sussidi al consumo di combustibili fossili al fine di stimolare un consumo più sostenibile di energia e decisioni di investimento;
  • affrontare le emissioni delle centrali a carbone meno efficienti. La cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio sono un’opzione tecnologica vitale per ridurre le emissioni del settore energetico e dell’industria.

I tre rapporti sono disponibili QUI, in inglese