New Ice Technologies è una azienda giovanissima. Fondata nell’ottobre del 2018, porta con sé l’esperienza quasi ventennale dei suoi tre fondatori, che da sempre progettano e si occupano di assistenza tecnica su macchine per la produzione del ghiaccio in scaglie per grandi nomi come Scotsman e OREF.
Anche New Ice Technologies è specializzata nella produzione di fabbricatori di ghiaccio in scaglie ma, rispetto alla produzione tradizionale, offre due novità.
La prima riguarda le pressioni di lavoro dell’evaporatore. Se solitamente tali macchine funzionano a freon e/o hanno una pressione massima ammissibile di 28-40 bar, l’evaporatore di New Ice Technology non presenta limiti di pressione ed è ermetico. Può dunque essere utilizzato su un impianto a CO2 transcritica, senza mai rappresentare un reale rischio di perdita di refrigerante per l’impianto. «Ad oggi anche in supermercati con impianti a CO2 la produzione del ghiaccio in scaglie o è affidata a una macchina a freon oppure si collega l’evaporatore per il ghiaccio in scaglie da soli 40 bar all’impianto centrale. Questa architettura è, però, l’anello debole di tutto l’impianto, il punto in cui si rischia di avere perdite di CO2» spiega l’ing. Alessandro Faini, responsabile tecnico di New Ice Technologies.
La prima novità proposta è, dunque, l’offerta di evaporatori per ghiaccio in scaglie che possono essere aggiunti a impianti transcritici e possono lavorare a qualunque pressione. Si eliminano, così, o la necessità di un ”angolo” al freon in un supermercato a CO2o il rischio, in caso di necessità, di perdita di refrigerante dall’impianto a CO2. «Il mio messaggio per gli impiantisti è: se fino ad oggi la produzione di ghiaccio in scaglie era un aspetto problematico in un supermercato transcritico, oggi il componente di New Ice Technologies risolve queste problematicità». Come si giustifica tale resistenza alle alte pressioni dell’evaporatore per il ghiaccio in scaglie? «Il design di tale evaporatore non è in realtà nuovo. Lo abbiamo preso in prestito dall’industria cartaria, dove veniva utilizzato per produrre calore. Noi lo utilizziamo per produrre freddo e lo abbiamo ridisegnato e ridimensionato per poter lavorare ad alte pressioni con CO2su quelle che sono le necessità di un supermercato».
E la seconda novità?«Riguarda la meccanica» spiega Faini. «Abbiamo infatti sviluppato una mia vecchia idea che ho tenuto nel cassetto per qualche anno: una nuova meccanica che consente lo smontaggio rapido del sistema per la rimozione del ghiaccio in un unico blocco, senza la necessità di accedere allo scarico del ghiaccio e che permette di rimuovere agevolmente la vaschetta dell’acqua in modo da minimizzare e semplificare manutenzione e pulizia».
New Ice Technologies propone oggi tre modelli con produzione giornaliera di 1000, 3000 e 5000 kg di ghiaccio, tutti con PS di 150 bar e verifica a fatica per 100.000 cicli di accensione e spegnimento. Il prossimo anno proseguirà con lo sviluppo di taglie più grandi.
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