Tecnologia IR, la risposta più affidabile per la rilevazione della nuova generazione di refrigeranti, oggi ad un prezzo competitivo

Negli ultimi anni, il mercato della refrigerazione, ha visto l’introduzione di gas refrigeranti con proprietà sempre meno impattanti per l’ambiente. In particolare, si è assistito all’introduzione di gas con GWP (Global Warming Potential) e ODP (Ozone Deplection Potential) sempre meno elevati, con indubbi benefici ambientali.

Alcuni di questi gas, tuttavia possono presentare livelli di tossicità e di infiammabilità che richiedono una adeguata gestione del rischio, attraverso la rilevazione di eventuali perdite che potrebbero tradursi in danni a cose o persone.

In passato le tecnologie più adoperate sono state:
Sensori Catalitici, basati sul principio della combustione catalitica su filo rovente.
MOS (Metallo Oxide Semiconductor), basati sul principio dell’ossidazione su ossidi di metallo.

Le due tecnologie, per quanto apparentemente economiche, non sono selettive, possono dare numerosi falsi allarmi in presenza di sostanze innocue (si pensi a prodotti per la pulizia domestica ed industriale).
In alcuni casi, si sono dimostrate anche di scarsa affidabilità. È il caso del MOS, che quando viene esposto ad elevate concentrazioni di gas, non è più in grado di dare una risposta coerente e va ricalibrato se non addirittura sostituito.
Tutti questi svantaggi rendono la tecnologia non del tutto appetibile neanche sul piano economico, considerando il considerevole esborso di risorse per la corretta manutenzione dei sensori.

Anche per ottemperare a dettami normativi sempre più stringenti, il mercato è alla ricerca di soluzioni che offrano un maggiore livello di affidabilità e non necessitino continui controlli e/o manutenzioni.

La tecnologia IR, presente in commercio da molti anni, rappresenta senza dubbio la soluzione. Tuttavia, negli anni, non ha avuto un grandissimo utilizzo a causa dei costi molto elevati.
Si consideri che un sensore IR tradizionale, può arrivare a costare anche 50 volte in più rispetto ad un corrispettivo MOS.

Negli ultimi tempi tuttavia, si è assistito ad un sostanziale abbassamento dei prezzi dei sensori IR. Questo è dovuto principalmente a due fattori:
1. economie di scala. Sono sempre di più, i grandi players nel settore refrigerazione, che hanno deciso di utilizzare la tecnologia IR a bordo delle proprie apparecchiature. Oggi si lavora con volumi commerciali impensabili alcuni anni fa e questo ha portato alla decisa diminuzione del costo di alcune componenti.

2. sviluppo di tecnologie e soluzioni dedicate. È il caso della NET – Nano Environmental Technologies (www.nenvitech.com) che ha sviluppato il sensore IREF LITE, una versione “leggera” dell’IREF PRO tradizionale, dedicato al mondo industriale.
Rispetto alla versione PRO, l’IREF Lite, è una versione dedicata alla rilevazione di refrigeranti A2L, in ambito commerciale / residenziale. Questo settore non ha le stesse necessità di performance del mercato industriale, ma necessita di un prodotto che non tralasciando l’affidabilità della tecnologia infrarossa, abbia un prezzo comparabile a quello delle tecnologie di più basso livello.

IREF Lite è disponibile nel range di infiammabilità 0-100% LIE per i seguenti gas:
– R 32
– R 1234 yf
– R 1234 ze

Per maggiori informazioni scrivere a sales@nenvitech.com, oppure visitare il sito di Nano Environmental Technology.