Il 1° gennaio 2019 entrerà in vigore la modifica del protocollo di Montreal adottata a Kigali. Inizia così la fase di eliminazione graduale di refrigeranti dannosi per il clima come gli idroclorofluorocarburi (HFC). Tuttavia, il monitoraggio delle emissioni di gas serra legato allo stoccaggio, consumo e distruzione di queste sostanze è ben lungi dall’essere un processo standardizzato e molti paesi mancano dell’esperienza per garantire un rilevamento dell’inventario efficace e corretto.
I paesi affrontano diverse sfide nella raccolta dei dati. Ad esempio, la necessità di personale o consulenti in loco. Inoltre, i dati statistici spesso non contengono i parametri tecnici richiesti. Tuttavia, una corretta raccolta e la comunicazione dei dati rilevanti apre nuove opportunità, ad esempio, nel sostenere lo sviluppo, l’implementazione e la valutazione delle politiche. Infatti, i dati raccolti aiutano nello sviluppo di possibili misure di mitigazione nazionali. Questo e’ quanto risultato da un incontro organizzato da GIZ Proklima durante la riunione del 40° Gruppo di lavoro aperto (OEWG) al protocollo di Montreal, tenutasi a luglio a Vienna.
Sempre a luglio, in un evento organizzato in collaborazione con l’Environmental Investigation Agency (EIA), è stata considerata la necessità politica di ammodernare norme di sicurezza al fine di una corretta attuazione dell’emendamento di Kigali e del processo di riduzione di riduzione degli HCFC. Sono stati evidenziati diversi requisiti per lo sviluppo di standard più intelligenti, tra cui:
- azioni tempestive e coordinate,
- la trasparenza e l’ampia partecipazione dei soggetti interessati,
- un’indagine completa di tutte le alternative,
- risorse sufficienti per i professionisti tecnici.
Il processo di miglioramento degli standard di sicurezza è complesso ma molto importante. GIZ Proklima ha preso questa situazione in considerazione e ha presentato un nuovo documento di orientamento per i decisori politici, regolatori e rappresentanti del settore privato. Ciò riguarda in particolare i paesi in via di sviluppo che desiderano espandere in modo sicuro l’uso di refrigeranti ecocompatibili.
Il documento illustra cosa è attualmente fattibile in base agli standard di sicurezza esistenti e quali sono i modi disponibili per ridurre gli ostacoli e migliorare gli standard di sicurezza per il futuro. In particolare, affronta i principali standard di sicurezza per i sistemi ACR e HP, come questi standard possono essere applicati, quali vincoli sono associati a ciascuno standard e quali opportunità e opportunità esistono per migliorare gli standard di sicurezza a livello internazionale e / o nazionale.
La pubblicazione, dal titolo “International Safety Standards in Air Conditioning, Refrigeration and Heat Pump“, realizzata come parte della Green Cooling Initiative (GCI), che è finanziata dall’IKI del BMU, è disponibile QUI.