Gestione sostenibile dei depositi ODS – Uno studio

Depositi globali di ODS e HFC in Gt CO2-eq – Dati per HFC: Green Cooling Initiative – Cliccare per ingrandire

Un documento recentemente pubblicato da GIZ  – Deutsche Gesellschaft für internationale Zusammenarbeit – e realizzato nel contesto del progetto “Gestione e distruzione dei depositi di ODS” si propone di analizzare i depositi di ODS a livello nazionale e valutare l’impatto sul clima delle banche ODS esistenti, illustrando l’entità dei potenziali risparmi di emissioni ottenuti con misure adeguate per la raccolta e la distruzione delle banche ODS.

Nel 2014 i depositi di ODS erano stimati essere di circa 5,687 kt di ODS, pari a 9,9Gt CO2-eq. Anche le proiezioni al 2020 di questo studio mostrano che gli ODS stanno diminuendo. Dopo un picco nel 2000 di 19Gt CO2-eq, ne rimangono “solo” circa 5 al 2020. Gli ODS sono stati parzialmente sostituiti da HFC ad alto GWP, il cui deposito globale è destinato ad aumentare.

Nelle nazioni “non Article 5“ del Protocollo di Montreal (ad esempio l’Europa) nel 2014 i depositi di ODS ammontavano a  circa 3,070 kt ODS. Nei paesi “Article 5” del Protocollo di Montreal invece nel 2014 se ne sono calcolate 2,6kt (o 4,6Gt CO2-eq) di cui il 56% nel settore delle schiume e il 42% del RAC.  La metà dei depositi qui sembrano esser costituiti da R22. Il maggior deposito si troverebbe in Cina.

Questi dati sono stati elaborati in base alle dichiarazione delle singole nazioni sulla base di quanto previsto dal protocollo di Montreal, ma naturalmente – affermano gli autori del documento – sarebbe opportuna una ricerca più approfondita per intercettare informazioni maggiori sugli stock e i depositi di ODS/HFC, come ad esempio statistiche di vendita, pratiche di contenimento, procedure di recupero, etc.

La quantità di depositi di ODS, derivanti dal fine vita degli apparecchi, è stimato aumentare nei prossimi anni in queste nazioni, creando dunque una grossa opportunità per raccogliere e distruggere o riciclare

Quanto costa raccogliere e riciclare o distruggere? Dipende dagli sforzi impiegati. Secondo quanto riporta il TEAP nel 2010 mediamente si possono indicare costi tra i i 9-13$/kg nella refrigerazione fissa, 10-34$ nel condizionamento e 27-45$/kg nella refrigerazione domestica e commerciale. Per le schiume sono stati calcolati prezzi di 37-65$/kg. Tuttavia questi calcoli non considerano molte situazioni, ad esempio quelle in cui possa essere in vigore una legislazione che obbliga al recupero oppure la re-immissione sul mercato di refrigeranti recuperati (riciclati o rigenerati).

In generale, però, i depositi di ODS richiedono una azione urgente e veloce. Si stima infatti che vadano persi da essi ogni giorno 1Mt di CO2-eq di ODS o HFC di cui però una buona parte potrebbe essere recuperata. Tra le misure consigliate in questo documento si sottolinea la efficacia di regolamenti che obblighino al recupero, la promozione di riciclo sul luogo, un maggiore coinvolgimento di produttori e distributori nelle misure di recupero, riciclo e rigenerazione. Questi due processi dovrebbero esser prioritari rispetto alla distruzione (a meno che non vi sia più richiesta del materiale), in quanto il refrigerante può essere rimesso in circolazione, anche a prezzi accessibili. Inoltre contiene spesso fluoro, una materia prima di limitata disponibilità. Tuttavia è molto difficile per i paesi in via di sviluppo agire da soli su questi fronti. Una politica concertata diventa sempre più urgente.

Il documento è disponibile in inglese QUI