Germania: il freddo deve fare parlare di sé

Struttura della manifattura del freddo in Germania . cliccare per ingrandire

In un recente incontro con la stampa organizzato dalla Fiera Chillventa, il Dr. Rainer Jacob, DMJ Consulting e membro del consiglio della fiera, ha descritto alcuni tratti e caratteristiche del settore del freddo tedesco, relativamente ai costruttori di impianti e tecnici del freddo. Innanzitutto la dimensione: nel 2015 sono state censite 2294 aziende del settore con circa 30646 impiegati e 4,8 miliardi€ di fatturato. Il 44% di queste aziende conta fino a 5 impiegati e il 24% da 5 a 9. In somma: il 68% delle imprese del freddo è costituito da aziende familiari con un massimo di 10 impiegati, tra cui molto probabilmente proprietari e famiglia. Solo il 4% è costituito da aziende con più di 50 impiegati.

In termini economici il 50% delle aziende ha un giro di affari fino a 500.000€/anno. Paragonando il settore del freddo ad altri settori affini e contigui, ne risulta un rapporto alla Davide/Golia. Il settore degli installatori elettrici ed elettrotecnici, per esempio, conta in Germania 46.946 aziende con oltre 420.000 impiegati. Il settore degli installatori termotecnici conta oltre 44.000 aziende e oltre 300.000 impiegati. Questa forte concorrenza cn settori molto piu’ ampi, famosi e “visibili” rende difficile per il freddo riuscire ad emergere nella percezione di chi cerca lavoro. Questo effetto e collegato ad un delle problematiche che il settroe tedesco si trova a dover affrontare: quella del ricambio generazionale.

In un incontro con la stampa organizzato da Chillventa, il Dr. Jacob (in mezzo) ha descritto il settore tedesco del freddo, i suoi punti forti e le sfide che si trova ad affrontare.

Vi sono troppi pochi giovani che intraprendono il cammino di tecnico o ingegnere del freddo, nonostante il settore abbia molto da offrire in termini di possibilità lavorative. Il problema della mancanza di giovani leve affligge non solo la Germania, ma anche altri paesi europei tra cui l’Italia. Verrebbe da pensare che la causa di questo “mal comune” sia la stessa: «Nonostante si tratti di un settore che ha molto da offrire in termini di possibilità lavorative e nonostante esso comprenda materie molto interessanti, è troppo poco conosciuto nelle scuole, nelle agenzie per il lavoro, tra i giovani che devono decidere per il loro domani. È un settore che non fa parlare di sé e che parla di sé troppo poco» afferma Jacob.

Per ovviare a questa situazione, una delle azioni intraprese in Germania è stata quella di contattare direttamente le agenzie del lavoro per spiegare loro nel dettaglio cosa significhi essere un tecnico del freddo, quali caratteristiche esso debba avere, cosa viene richiesto dalle aziende del settore che cercano collaboratori. Quindi si sono intraprese azioni di comunicazione nelle scuole, tra i giovani. Lo stesso lavoro di “pubblicità” lo si vede ormai da alcuni anni alla fiera Chillventa, dove alcune tra le più famose scuole tecniche della Germania che offrono un indirizzo di formazione per il freddo, presentano i proprio programmi Sembra che questo puntuale lavoro di propaganda stia portando i propri frutti, sia a livello di scuole superiori che di università. «Decisiva sembra essere l’offerta di corsi di formazione che si accompagnino al lavoro, dove cioè sin da subito la teoria si affianchi alla pratica» afferma Jacob.