Apparecchiature per il freddo professionale: l’efficienza al banco di prova

Si è recentemente concluso il progetto di ricerca europeo “Procold“, finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea per supportare la diffusione di frigoriferi e congelatori plug-in efficienti, nel settore professionale e commerciale, e per promuovere un maggiore utilizzo di gas refrigeranti più sostenibili.

Il progetto ha coinvolto produttori e fornitori di apparecchi, aziende del settore alimentare e bevande, distributori, ristoranti, hotel, enti pubblici, media e altri portatori d’interesse, evidenziando con un procedimento ben strutturato e definito, i migliori prodotti presenti sul mercato. Questi sono indicizzati nella banca dati europea TopTen, accessibile a tutti, in modo da informare gli acquirenti pubblici e privati che vogliono attuare pratiche di green procurement. Al progetto ha partecipato anche l’Italia con il Gruppo di ricerca sull’efficienza negli usi finali dell’energia (eERG), attivo presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano.

Convenienza si o no?

A dicembre 2017, nelle sue battute finali, il progetto ha condotto una breve campagna di misure sul campo con l’obiettivo di valutare ed evidenziare la convenienza economica, energetica e ambientale dei prodotti del freddo professionale più efficienti attraverso una serie di misure dei consumi elettrici prima e dopo l’intervento di sostituzione degli apparecchi.

L’attività di misura è stata realizzata grazie alla cooperazione con due tra i principali soggetti interessati a livello nazionale: un produttore (con prodotti elencati in Topten / Procold) e un rivenditore come utente diretto. Il produttore è stato Sagi Spa, che dal 1980 progetta, produce e commercializza armadi frigoriferi, basi refrigerate, abbattitori e surgelatori rapidi di temperatura, banchi pizza, vetrine refrigerate da esposizione. Sagi offre prodotti efficienti e sostenibili, presenti nelle liste Topten, e ha gestito i rapporti con il cliente in modo da rendere possibili le misurazioni in campo, sia prima sia dopo la sostituzione degli apparecchi. L’utente diretto è stato il Gruppo Gabrielli, prestigiosa realtà presente nel panorama italiano della Grande Distribuzione con tre insegne alle quali corrispondono tre diversi format distributivi: OASI per i Superstore, Tigre per i Supermercati e Tigre Amico per le Superette. Il Gruppo Gabrielli ha gentilmente reso possibile l’installazione dei misuratori presso il proprio punto vendita. Il Politecnico di Milano in questa occasione ha fornito la metodologia e ha installato gli strumenti per la misurazione oltre ad aver eseguito il sopralluogo di verifica.

Le analisi

Una prima analisi ha confrontato due armadi congelatori per mense professionali della stessa azienda produttrice – Sagi, appunto –  ma con due classi energetiche dichiarate diverse: l’una di classe F e l’altro di classe C. Nel primo caso il refrigerante è R404A e nel secondo R290. Il progetto di misurazione si è svolto presso la mensa aziendale della Sagi Spa, operativa dal lunedì al venerdì, con una media di produzione di 60 pasti a pranzo e a cena.  Una seconda misurazione si è svolto presso il Centro Commerciale Al Battente, all’interno del supermercato OASI, nell’area cucina adibita alla preparazione di pasti pronti per la vendita al dettaglio. Sono stati paragonati due armadi frigoriferi. Il primo stimato in classe F con fluido refrigerante R134a, e il secondo in classe A, a propano.

Risultati in breve

Dai dati rilevati è stato possibile stimare l’elevato potenziale di risparmio di energia che le nuove apparecchiature efficienti hanno dimostrato: circa il 60% per le apparecchiature a temperatura negativa, circa il 70% per quelle a bassa temperatura.

Dai risultati della campagna di misura si evince inoltre che:

  • La dichiarazione del consumo annuo rappresentato nell’etichetta energetica EU è una buona rappresentazione dei consumi reali delle apparecchiature. I valori riportati nell’etichetta energetica EU sono un’ottima base per effettuare confronti tra prodotti.
  • Potrebbero essere utili ulteriori misure per valutare meglio la relazione tra la variazione delle condizioni termoigrometriche interne e i consumi elettrici misurati.

Un approfondimento sarà pubblicato sul prossimo numero di ZeroSottoZero