Contribuire a che il regolamento dell’Unione europea sui gas fluorurati sia un successo, deve essere una priorità assoluta per gli Stati membri. Non solo esso garantisce il rispetto dell’emendamento Kigali al Protocollo di Montreal e sostiene gli impegni climatici internazionali sulle riduzioni delle emissioni di gas serra, ma rappresenta anche un mezzo economicamente efficiente per ridurre le emissioni globali in linea con una tabella di marcia verso un’economia a basse emissioni di carbonio nel 2050.
Inoltre, un percorso di successo verso la sua affermazione, spianerà la strada a tecnologie sostenibili a basso GWP verso i paesi in via di sviluppo, consentendo all’UE di sfruttare la sua azione tempestiva per affrontare il tema “idrofluorocarburi” (HFC) a livello globale fornendo anche nuove opportunità di mercato per le aziende europee.
L’Environmental Investigation Agency (EIA), la Climate Advisers Network, ECOS, ECODES, Legambiente e ZERO hanno preparato un documento con alcune di quelle che, secondo i firmatari, dovrebbero essere azioni da intraprendere per garantire ulteriormente il successo del regolamento sui gas fluorurati dell’UE.
Nel documento si legge:
- La riduzione di HFC sta funzionando secondo i piani, con aumenti dei prezzi intorno a 20€ /CO2eq, in un intervallo considerato ragionevole per questo settore;
- Gli Stati membri dovrebbero garantire che i loro programmi di certificazione richiedano una formazione obbligatoria sulle tecnologie del refrigerante naturale e incoraggiare ulteriormente la Commissione a stabilire requisiti minimi mediante atti di esecuzione per promuovere un approccio armonizzato;
- Gli Stati membri devono essere particolarmente vigili per salvaguardare l’imminente revisione delle norme per consentire l’uso sicuro di refrigeranti infiammabili, in particolare impegnandosi precocemente e esercitando un controllo attivo dei propri membri nazionali sugli organismi di normazione.
- Recenti inviti da parte di associazioni di gas chimici rivolte agli appaltatori per cessare l’installazione di apparecchiature basate su determinati prodotti HFC sottolinea il valore delle restrizioni del mercato (divieti) e gli Stati membri dovrebbero utilizzarle in sottosettori chiave per guidare la riduzione graduale di HFC all’interno dei loro confini.
- Gli appalti pubblici rappresentano un’opportunità per gli Stati membri per promuovere l’adozione di alternative rispettose del clima negli impianti di condizionamento e di ristorazione (refrigerazione) negli edifici pubblici, come uffici, scuole e università, alloggi sociali, ospedali e cliniche.
- Gli Stati membri dovrebbero garantire che gli utenti finali siano a conoscenza dei requisiti del regolamento sugli F-gas e possano guidare i cambiamenti attraverso la loro richiesta di tecnologie prive di HFC attraverso la filiera a fornitori e produttori. Gli Stati membri dovrebbero identificare dove siano necessari incentivi finanziari e di altro tipo per aiutare gli utenti di piccole e medie dimensioni ad adottare tecnologie a basso GWP.
- L’UE dovrebbe adottare senza indugio un sistema di licenze HFC, come richiesto dall’emendamento Kigali al protocollo di Montreal, per attenuare il rischio sempre crescente di commercio illegale.
Il documento originale e completo è disponibile QUI