ENEX “firma” il primo supermercato transcritico in Giordania e nel Medio Oriente

La presentazione al pubblico del supermercato a CO2 transcritica di Amman. (Fonte: ENEX)

Come riporta il quotidiano „The Jordan Times“, è stato aperto settimana scorsa ad Amman, in Giordania, il primo supermercato a CO2 transcritica presente nel Medio oriente.  Si tratta del supermercato militare Al-Salam. Nella cerimonia di inaugurazione i funzionari hanno sottolineato la sostenibilità della tecnologia a CO2 che  riduce sostanzialmente la quantità di emissioni dirette attraverso l’utilizzo di un refrigerante naturale e raggiunge oggi anche una maggiore efficienza energetica.

La tecnologia è stata portata alla struttura di Al Salam nell’ambito di un progetto condotto dall’Organizzazione per lo sviluppo industriale delle Nazioni Unite (UNIDO) in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. Il progetto è finanziato dalla Climate and Clean Air Coalition. Si tratta di un progetto dimostrativo, come afferma Sulafa Mdanat, rappresentante nazionale UNIDO, «il primo del suo genere nella regione che rende la Giordania, ancora una volta, un esempio da seguire per gli altri, stavolta nell’uso di tecnologie pulite. UNIDO è felice e orgogliosa di assistere la Giordania a raggiungere questo traguardo oggi e di mostrare la Giordania come pioniera nella regione». ha affermato, esprimendo la speranza che altri supermercati seguiranno. Il progetto mira a mostrare la fattibilità della tecnologia HFC free in zone ad alta temperatura ambiente, come parte dell’impegno globale di eliminare gradualmente gli idroclorofluorocarburi (HCFC) attraverso il protocollo di Montreal.

Il sistema è a firma italiana. La sua realizzazione è avvenuta ad opera di ENEX, azienda con sede a Padernello di Paese (TV) e specializzata nella realizzazione di impianti a CO2 transcritica. L’impianto di Amman porta compressori Dorin, evaporatori (serie FHC) e gas cooler (serie SAV) LU-VE e un sistema multi-eiettore Danfoss. Per l’installazione Enex ha collaborato in loco con l’azienda giordana Abdin Industrial. L’impianto a  CO2 in Giordania  sembra proprio essere una pietra miliare. Non solo perché è il primo supermercato a CO2 transcritica del Medio Oriente ma perché – se porterà i risultati attesi in termini di efficienza energetica –  abbatterà veramente  ogni „equatore „ della CO2.

In dialogo con l’ing. Sergio Girotto, CEO di ENEX.

Sergio Girotto

ZZ: Quale tecnologia usa l’impianto per far fronte alle temperature giordane?

L’impianto adotta lo stato dell’arte della tecnologia transcritica nell’Europa del sud, ovvero compressori efficienti, ricompressione del vapore di flash con compressori dedicati, eiettore di liquido per alimentazione allagata degli evaporatori, sia media che bassa temperatura e infine recupero del lavoro di espansione con eiettori, particolarmente importante nei climi caldi.

ZZ: Quali altre caratteristiche possiede questo impianto e quali aree del supermercato andrà a  raffreddare?

L’impianto è costruito con la migliore circuitazione adottata oggi, con ridondanze e predisposizioni per funzionamento “manuale” e di emergenza, particolarmente importante nella fase iniziale di introduzione della tecnologia CO2. È destinato a raffreddare tutta la linea di banchi murali e la linea di banchi per surgelati.

ZZ: Quale efficienza vi aspettate che dimostrerà l’impianto?

Pensiamo, anzi siamo sicuri, che l’efficienza sarà superiore a quella degli impianti attuali con R404A.

ZZ: Quale è stato per ENEX l’aspetto più difficile da affrontare nella realizzazione di questo progetto?

È un impianto direi “normale”, tipico per quanto costruisce normalmente ENEX. Lo scorso anno ne abbiamo realizzati più di 50 di questo tipo. Non ci attendevamo inconvenienti. E non posso dire che ci siano stati aspetti negativi o problematici. Anzi: la collaborazione con Abdin Industrial è stata senza intoppi e molto costruttiva.

ZZ: Come procederà la collaborazione, ora che l’installazione è avvenuta?

Insieme ad Abdin provvederemo al monitoraggio delle prestazioni dell’impianto, elemento fondamentale perché tale impianto diverrà paradigma per la tecnologia transcritica in queste zone.

ZZ: La tecnologia di questo impianto e molti componenti sono Made in Italy. Questo indica che l’Italia ha raggiunto un ottimo livello di competenza nella tecnologia transcritica…

Certamente! L’Italia ha una lunga tradizione nella tecnologia transcritica. Non dimentichiamo che  i primi impianti a CO2 sono stati costruiti in italia, già nel periodo 1999-2000. Ero direttamente coinvolto e mi è dispiaciuto quando 5 o 6 anni dopo sembrava che i primi impianti fossero stati costruiti da aziende tedesche o del Nord Europa. C’è purtroppo da parte di noi italiani la tendenza a magnificare troppo gli altri, che in questo caso – intendo lo sviluppo della tecnologia CO2– hanno solo seguito le nostre innovazioni in tutto e per tutto.

ZZ: …la tendenza a magnificare gli altri o (piuttosto) a comunicare poco! Ma torniamo ad Amman: se si abbatte la barriera delle temperature e se il supermercato dimostrerà di avere una efficienza paragonabile o maggiore rispetto  a  un tradizionale impianto  HFC, quali ostacoli rimangono all’utilizzo della CO2 ?

Credo che ormai non vi siano più ostacoli veri.  A me sembra che attualmente la barriera più rilevante sia quella della percezione degli impianti a CO2. Ancora in troppi, per evidenti motivi (nel senso che non sono pronti) li denigrano e influenzano il cliente finale.

ZZ: Si citano spesso i costi iniziali di investimento…

Ma dipende sempre da cosa si desidera: se si desidera un impianto di base i costi sono competitivi con i refrigeranti sintetici. Altrimenti bisogna sempre ragionare sul ciclo di vita e allora il discorso del transcritico si fa veramente interessante.

ZZ: Si cita anche il carente know how dei tecnici…

Se una azienda, peraltro ottima, come Abdin Industrial, che non aveva mai visto né mai sentito parlare di CO2 (non per colpa loro, ma semplicemente per le circostanze) ha realizzato l’impianto e tutto è andato per il meglio, compresa la formazione, non vedo perché’ si debba dubitare che questo non possa esser fatto in tutta l’area mediterranea, compresa la Grecia e, spero presto, compresa l’Africa del Nord. Veramente non vedo piu’ motivi plausibili per cui si possa dubitare di questa tecnologia.

Alcuni DETTAGLI TECNICI dell’impianto transcritico nel supermercato Al-Salam

La capacità sul lato della temperatura media è di 69 kW a -2°C. La capacità di bassa temperatura è di 38 kW a -25°C. Grazie alla sovralimentazione degli evaporatori il supermercato di Amman è in grado di mantenere il cibo refrigerato alle temperature stabilite con una temperatura di evaporazione di -2°C, mentre il prodotto alimentare congelato viene raffreddato evaporando anidride carbonica a -25°C.

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