Germania, F-gas: una proposta dalle associazioni

Le associazioni tedesche del freddo firmatarie della lettera

Il 2 febbraio scorso alcune importanti associazioni tedesche del mondo del freddo hanno incontrato le autorità ministeriali presso la sede della Agenzia federale dell’ambiente in Dessau, allo scopo di valutare l’attuale situazione dei refrigeranti con tutte le parti interessate.

In vista di questo incontro, le associazioni hanno concordato una posizione comune, che è riassunta in una lettera resa pubblica. In essa le associazioni firmatarie affermano “di sostener tutti gli sforzi per ridurre in modo sostenibile le emissioni globali di gas serra”. Le industrie che esse rappresentano – si legge nella lettera – contribuiscono attraverso soluzioni efficienti e la fornitura di energia rinnovabile in modo significativo agli obiettivi della protezione globale del clima. In particolare, supportano il meccanismo europeo di riduzione dei gas fluorurati, implementato nel pertinente Regolamento UE 517/2014. Allo stesso tempo e con la stessa energia bisogna evitare danni collaterali alla società e alla economia e che infrastrutture fondamentali e critiche debbano fermarsi. Ultimo ma non meno importante, il regolamento sugli F-gas interferisce anche con la struttura del mercato a scapito dei consumatori di refrigeranti e dei loro clienti e rappresenta per le industrie interessate una sfida significativa.

L’industria si è preparata con coscienza agli effetti attesi. Ad esempio sono state fatte ampie misure di formazione e sviluppo per attuare la riduzione graduale. Questi sforzi trovano i loro limiti, tuttavia, nelle prestazioni economiche degli operatori di impianti, nelle limitazioni tecniche delle attrezzature esistenti e talvolta nelle difficili condizioni in cui si deve lavorare con i refrigeranti infiammabili, che stanno diventando ormai indispensabili. Quest’ultimo punto riguarda in particolare gli attuali standard e regolamenti edilizi che ne limitano l’ uso o addirittura lo vietano.

Sviluppo del mercato dal 2017

Gli sviluppi degli ultimi mesi sono stati imprevedibili in termini di dimensioni e velocità e hanno travolto molte aziende. Secondo dati ufficiali raccolti su incarico della Commissione, i prezzi di alcuni refrigeranti sono aumentati di un fattore da 2 a 5 tra il primo e il terzo trimestre 2017. Dato che per il 2017 era teoricamente dipsonibile una quota del 93% rispetto alla baseline, tali aumenti per molte aziende sono risultati non solo sorprendenti ma anche imperscrutabili. Molto più grave, tuttavia, è che ci sono strozzature temporanee nella disponibilità di refrigeranti. Questo non vale solo per refrigeranti ad alto GWP come R404A o R507, ma anche ad es. per R134a che non è sempre disponibile in quantità sufficiente. Questo non è vero solo in Germania, ma anche in altri paesi europei. Da questo improvviso sviluppo sono interessate soprattutto le piccole e medie imprese che devono affrontare alcuni gravi problemi di approvvigionamento. Anche gli operatori degli impianti sono interessati indirettamente in quanto devono sostenere costi di servizio significativamente maggiori e si possono prevedere ritardi nelle operazioni di mantenimento. Questo riguarda non solo supermercati, ma anche infrastrutture più critiche come ospedali e banche del sangue.

Possibili opzioni

Un obiettivo del regolamento sui gas fluorurati è fare avanzare lo sviluppo e l’uso di refrigeranti con GWP basso. “La conversione del mercato può avvenire però solo in un periodo di tempo più lungo” si legge nel documento. Molti degli impianti in funzione oggi sono ancora “giovani”. Per il servizio e la manutenzione di questi sistemi, potrebbe essere necessaria la ricarica di nuovo refrigerante. In molti casi il semplice uso di un altro refrigerante (drop-in) non è possibile in quanto i componenti del sistema non possono essere ottimizzati di conseguenza. Un drop-in cambierebbe i limiti operativi, l’efficienza dell’impianto e nel peggiore dei casi comporterebbe il fallimento della sostituzione. Non si può obbligare il gestore a tali rischi, tanto meno a cambiare la centrale prima del suo fine vita. Le industrie interessate stanno facendo ogni sforzo per fornire alternative e nuove attrezzature per fare collimare i requisiti di efficienza degli impianti, sicurezza e requisiti F gas per i refrigeranti. Questo è però legato a molte sfide tecnologiche: innanzitutto bisogna  usare il refrigerante giusto, con le giuste proprietà termodinamiche; i componenti devono essere ottimizzati e  certificati per il refrigerante scelto. Poi vi sono molte alternative infiammabili e il loro uso pone altre sfide legate alla sicurezza.

Proposta delle associazioni interessate

Secondo le associazioni tedesche, la chiave per una riduzione graduale di successo è tempo sufficiente per la fornitura di apparecchi con basso GWP e il successivo smantellamento delle vecchie strutture alla fine del loro ciclo di vita. Questo può essere fatto senza una lunga revisione del regolamento e senza il concedere deroghe che distorcono il mercato. Per implementare l’uso dei refrigeranti infiammabili (A2L, A3) vi sono aspetti dell’efficienza energetica ed economica dell’impianto, la sua sicurezza e le relative normative che devono essere chiarite e adeguate.

Inoltre, il regolamento sui gas fluorurati riguarda tutti gli impianti utilizzati nell’UE. Ecco perché si dovrebbero considerare le quote / autorizzazioni corrispondenti non sono solo per il mercato interno, ma anche al di fuori della Comunità per i dispositivi precaricati. Allo stesso tempo, tuttavia, una certa quantità in attrezzature precaricate provenienti dal mercato interno va nei paesi terzi, ma tale quota non viene riaccreditata. Questo occupa, secondo le stime iniziali, almeno il 5% delle quote disponibili oggi. Questa gestione aggira l’obiettivo del regolamento sui gas fluorurati e potrebbe persino essere controproducente. Infine,  refrigeranti con GWP inferiore dovrebbero essere applicati in tutto il mondo. L’Europa ha qui solo un ruolo pioneristico. “Ma se i nostri produttori sono svantaggiati a causa della mancanza di refrigerante e di eccessivi costi, allora si trovano svantaggiati nella competizione globale. Il risultato potrebbe essere che altre società al di fuori dell’Europa, che con ogni probabilità utilizzano ancora refrigerante con GWP superiore, prendano il controllo del mercato” si legge nella lettera.

Secondo l’opinione legale delle associazioni, tale gestione non è politicamente corretta e in tale forma nemmeno specificata dal regolamento sui gas fluorurati. “Un’altra modalità di azione, secondo cui l’esportazione di attrezzature pre caricate non vada calcolata nelle quote, è sicuramente possibile“.

 

Il documento originale in tedesco è disponibile  QUI