La Commissione europea ha annunciato come spenderà, nel periodo 2018-2020, 30 miliardi di euro a valere su Horizon 2020, il programma dell’UE per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione, cifra che comprende 2,7 miliardi di euro destinati ad avviare un nuovo Consiglio europeo dell’innovazione.
Con una dotazione di 77 miliardi di euro Horizon 2020, il programma dell’UE per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione, sostiene l’eccellenza scientifica in Europa e ha contribuito a realizzare conquiste scientifiche di alto profilo. Nei prossimi tre anni la Commissione intende aumentare l’impatto del suo finanziamento per la ricerca concentrandosi su un numero minore di temi, sebbene più sensibili, quali la migrazione, la sicurezza, il clima, l’energia pulita e l’economia digitale. Horizon 2020 sarà inoltre maggiormente orientato a favorire innovazioni pionieristiche e creatrici di mercato.
Carlos Moedas, Commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione, ha affermato: «Intelligenza artificiale, genetica, blockchain: la scienza è il fulcro delle più promettenti innovazioni pionieristiche odierne. L’Europa è leader mondiale nel campo della scienza e della tecnologia e svolgerà un ruolo di primo piano come volano dell’innovazione. La Commissione sta dando prova di un impegno concertato, anche con il Consiglio europeo dell’innovazione, che oggi muove i primi passi, con l’obiettivo di offrire ai tanti innovatori europei un trampolino di lancio per diventare società leader a livello mondiale».
Sostenere l’innovazione pionieristica e creatrice di mercato – Sin dall’inizio del suo mandato la Commissione Juncker si è adoperata per offrire ai tanti imprenditori innovativi in Europa l’opportunità di prosperare. La Commissione sta ora varando la prima fase del Consiglio europeo dell’innovazione. Tra il 2018 e il 2020 la Commissione mobiliterà 2,7 miliardi di euro a valere su Horizon 2020 per sostenere l’innovazione ad alto potenziale di guadagno e di rischio al fine di creare i mercati del futuro. Inoltre Horizon 2020 farà un uso migliore dei suoi premi “Sei pronto ad afferrare la sfida?” per fornire soluzioni tecnologiche all’avanguardia ai problemi urgenti che i nostri cittadini devono affrontare.
Concentrarsi sulle priorità politiche – Il programma di lavoro 2018-2020 concentrerà gli sforzi su un numero minore di temi dalla dotazione più cospicua, che sostengono direttamente le priorità politiche della Commissione:
- un futuro a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici: 3,3 miliardi di euro
- economia circolare: 1 miliardo di euro
- digitalizzazione e trasformazione dell’industria e dei servizi europei: 1,7 miliardi di euro
- Unione della sicurezza: 1 miliardo di euro
- migrazione: 200 milioni di euro
2,2 miliardi di euro saranno destinati a progetti per la produzione di energia pulita in quattro settori correlati: energie rinnovabili, edifici ad alta efficienza energetica, mobilità elettrica e soluzioni di stoccaggio, compresi 200 milioni di euro destinati a sostenere lo sviluppo e la produzione in Europa della prossima generazione di batterie elettriche.
Rafforzare la cooperazione internazionale – Il nuovo programma di lavoro rafforza inoltre la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione: verrà investito oltre 1 miliardo di euro nelle 30 iniziative faro in settori di interesse reciproco. Tra gli esempi figurano la collaborazione con il Canada in materia di medicina personalizzata, con Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Singapore e Australia in materia di automazione del trasporto su strada, con l’India in materia di sfide idriche e con i paesi africani in materia di sicurezza alimentare e di energie rinnovabili.
Diffondere l’eccellenza – Tra il 2018 e il 2020 saranno stanziati 460 milioni di euro a valere su Horizon 2020 con lo scopo precipuo di sostenere gli Stati membri e i paesi associati che ancora non partecipano pienamente al programma. L’obiettivo è sfruttare le sacche di eccellenza in Europa e nel mondo. Il programma continua inoltre a promuovere sinergie più strette con i fondi strutturali e di investimento europei.
Ulteriore semplificazione delle norme in materia di partecipazione – Un’altra novità è l’introduzione del progetto pilota per il finanziamento forfettario, un approccio nuovo e più semplice per fornire sostegno finanziario ai partecipanti. Tale approccio sposterà l’attenzione dei controlli ex ante dalle verifiche finanziarie al contenuto tecnico-scientifico dei progetti.
Scienza aperta – Il programma segna un cambiamento decisivo nella promozione della scienza aperta, passando dalla pubblicazione dei risultati della ricerca nelle riviste scientifiche alla condivisione delle conoscenze in una fase più precoce del processo di ricerca. Al sostegno alla scienza aperta verranno destinati 2 miliardi di euro, mentre 600 milioni di euro saranno assegnati al cloud europeo per la scienza aperta e all’infrastruttura europea dei dati.
Due parole Su Horizon 2020 – Con una dotazione di quasi 77 miliardi di euro nell’arco di sette anni (2014-2020), Horizon 2020 rappresenta il più ricco programma di ricerca e innovazione che l’UE abbia mai avuto. Anche se la maggior parte delle attività di ricerca e innovazione è ancora in corso o deve iniziare, il programma sta dando i suoi frutti. I ricercatori di Horizon 2020 hanno contribuito a compiere scoperte di rilievo e almeno 19 vincitori di premi Nobel hanno beneficiato di finanziamenti dell’UE per la ricerca prima o dopo essere stati insigniti del premio. All’ottobre 2017 Horizon 2020 ha finanziato complessivamente oltre 15 000 progetti per un importo di 26,65 miliardi di euro, quasi 3,79 miliardi dei quali sono stati destinati alle PMI. Il programma ha altresì ha offerto alle società, in particolare alle PMI, accesso al capitale di rischio per un valore superiore a 17 milioni di euro nel quadro di “InnovFin – Finanziamento dell’UE per l’innovazione”. Contemporaneamente all’adozione del programma di lavoro 2018-2020 di Horizon 2020 è stato adottato il programma di lavoro 2018 di Euratom, che investe 32 milioni di euro nella ricerca per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Esso elaborerà inoltre un programma di ricerca sullo smantellamento in condizioni di sicurezza delle centrali nucleari al fine di ridurre l’impatto e i costi ambientali.