Deutsche Bahn: presto climatizzazione a ciclo d’aria?

Sia il riscaldamento che il raffreddamento dei mezzi di trasporto causano emissioni di gas a effetto serra. Secondo Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, nel 2012 circa 106 tonnellate di refrigerante R134a sono state rilasciate dall’aria condizionata dei veicoli ferroviari, equivalenti all’effetto serra di 152.000 tonnellate di CO2. Nell’Unione Europea la produzione e il consumo di queste sostanze devono essere progressivamente ridotte e sostituite da sostanze meno dannose per l’ambiente, come definito dal regolamento europeo EU-F ​​517/2014. Per alcuni impianti, la combinazione di raffreddamento con una funzione pompa di calore potrebbe anche ridurre il consumo di energia per il riscaldamento e quindi le emissioni di CO2.

Finora sono state considerate alternative che utilizzano la CO2 come refrigerante e sistemi di climatizzazione a base aria, i cosiddetti „sistemi di climatizzazione a ciclo d’aria“. Mentre sono disponibili solo pochi veicoli di prova per la CO2, le tecnologie a base di aria sono giĂ  in uso da molti anni in una serie di treni ad alta velocitĂ  ICE 3-Modello 403. Finora non sono disponibili dati affidabili sull’economia di tali concetti ma un progetto di ricerca che terminerĂ  nel 2018, ha in corso il collaudo dei sistemi di climatizzazione ad aria fredda per veicoli ferroviari.

Lo scopo di questo progetto di ricerca è, appunto, quello di testare un innovativo concetto di controllo della climatizzazione per i veicoli ferroviari in un funzionamento reale. A questo scopo si sta testando un sistema completo di condizionamento ad aria ottimizzato, in un treno ICE in servizio regolare, durante tutte le stagioni. Si stanno raccogliendo dati sull’efficienza del sistema. I risultati delle misurazioni permetteranno per la prima volta la comparazione dei sistemi di climatizzazione ad aria fredda con sistemi convenzionali di refrigerazione a compressione con refrigeranti ad effetto serra come R134a in condizioni operative reali durante il ciclo di vita. I dati elaborati elettronicamente per le condizioni operative e ambientali possono fornire una base per la progettazione e la valutazione di futuri sistemi di condizionamento.

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