Francia: il settore contrario alla carbon tax

L’AFCE, associazione ombrello per numerose organizzazioni e associazioni del mondo della refrigerazione e dell’aria condizionata in Francia, ha elaborato un comunicato stampa congiunto che denuncia la tassa HFC annunciata da N. Hulot nel mese di luglio e e che dovrebbe figurare nella Legge Finanziaria 2018 come verrà presentato nel Consiglio dei Ministri del 27 settembre.

Nel comunicato si legge:

«Il Governo sta lavorando a una proposta di imposta sui fluidi refrigeranti HFC. Questa nuova tassa dovrebbe essere inclusa nella Finanziaria 2018. Il 6 luglio Nicolas Hulot, Ministro dell’Ecologia e della Transizione, aveva già annunciato l’istituzione di una carbon tax sugli HFC utilizzati nel condizionamento, per via del loro effetto serra elevato. La comunità di professionisti che fino ad oggi utilizzano refrigeranti HFC rende qui nota la sua opposizione a una nuova proposta fiscale. Infatti la risposta alle emissioni di riduzione dei gas a effetto serra per i refrigeranti è già data a livello europeo; esso è il regolamento 517/2014 che diminuisce e riduce in modo significativo dal 2030 le quantità di HFC commercializzati.

Tutte le professioni del settore hanno sostenuto questo obiettivo molto ambizioso sin dalla sua preparazione e dalla sua entrata in vigore il 1 ° gennaio 2015. Inoltre, il governo si è impegnato a non superare i testi europei nella sua circolare del 26 luglio 2017. Le professioni impattate sono molte e varie – industrie di trasformazione alimentare, tra cui latticini, produttori e distributori / installatori di impianti di refrigerazione, condizionamento d’aria o pompe di calore produttori e distributori di prodotti chimici, ad alta – distribuzione, trasporto e stoccaggio a freddo, piccoli commercianti, ristorazione, agricoltori, ospedali, etc Ma i professionisti del settore già agiscono per ridurre gli HFC.

Come anche per la nascita della prima F gas, quella del 2006, i professionisti sono tutti impegnati nel portare avanti gli sviluppi tecnologici necessari per soddisfare, entro il limite di tempo definito, le sfide ambientali di riduzione delle HFC e i primi risultati sono già visibili: nuovi fluidi, attrezzature nuove, ristrutturazioni, sistemi di contenimento e riciclaggio dei fluidi, formazione, etc. Essi non sono in ritardo, al contrario!

Tale imposta generalizzata è quindi completamente superflua in quanto:

  • I contingenti HFC non utilizzati in Francia saranno utilizzati altrove in Europa; il bilancio ambientale a livello europeo è pertanto zero.
  • Si tratta di un aumento tutto francese delle disposizioni europee già applicate, che non avranno alcun effetto di accelerazione della riduzione degli HFC.
  • Avrà un effetto contra produttivo per il settore e il mercato in Francia (forte aumento dei prezzi delle attrezzature e impianti, il rinvio degli investimenti, il calo delle esportazioni, in grado di controllare la circolazione intracomunitaria, etc)
  • Si tradurrà in una perdita di potere d’acquisto per tutti i cittadini francesi a causa di un aumento dei costi in tutta la catena del consumatore.
  • Ostacolerà lo sviluppo delle pompe di calore, che sono soluzioni energeticamente efficienti, anche se il piano climatico prevede di accelerare l’implementazione delle energie rinnovabili.

Segue una lista di firmatari, visibile QUI