Nuovi nano-rivestimenti per scambiatori di calore

Quando si lavorano latte e succhi, l’industria alimentare utilizza scambiatori di calore in numerose fasi del il processo. Per non avere alcun rischio per i consumatori, gli scambiatori di calore devono essere esenti da microbi. Soprattutto nelle numerose scanalature dello scambiatore di calore si possono formare biofilm persistenti. Di conseguenza gli scambiatori di calore devono essere puliti a intervalli regolari con sostanze chimiche aggressive. Queste aumentano la sensibilità alla corrosione dello scambiatore, specialmente nel caso in cui esso sia fatto in acciaio dolce. Ora l’INMIstituto Leibniz per i Nuovi Materiali – ha introdotto dei nuovi nano-rivestimenti che sembrano ridurre lo sforzo necessario per la pulizia degli scambiatori di calore, nonché la loro corrosione. In questi nuovi rivestimenti, i ricercatori affermano di poter combinare proprietà antiadesive, anticorrosive e, su richiesta, anche proprietà antimicrobiche.

I ricercatori dimostreranno i loro risultati e le possibilità offerte dalla nuova scoperta allo stand B46 nel padiglione 2 durante la Hannover Messe che si svolgerà dal 24 al 28 aprile, in Hannover, appunto.

Le caratteristiche antiadesive dei rnuovi rivestimenti sarebbero date dall’introduzione di composti idrofobi che sono simili al Teflon comune. Questi inibiscono la formazione di biofilm indesiderato e permettono di eliminare eventuali residui più facilmente, prima che essi intasino i canali degli scambiatori di calore. Allo stesso tempo, si utilizzano materiali che fanno a barriera alla diffusione di eventuali batteri o funghi. Per evitare l’adesione alla superfici da parte di funghi e batteri si usa rame colloidale sul rivestimento. A causa l’ossigeno o l’acqua che è presente in molti processi, gli ioni rame vengono rilasciati dai colloidi rame. Questi migrano alla superficie e, come risultato del loro effetto antimicrobico, impediscono microbi proliferazione e crescita.

Siamo anche in grado di mantenere la vernice chimicamente stabile. In caso contrario, non sarebbe resistente alle sostanze chimiche aggressive che sono necessarie per la pulizia“ spiega Carsten Becker-Willinger, Responsabile Nanomers® a INM. La particolare vernice utilizzata negli scambiatori di calore, permette di iimitare le abrasioni nei singoli punti di contatto di uno scambiatore. Essa potrebbe essere utilizzata anche in altri contesti, compreso l’ampio settore della climatizzazione con scambiatori di calore o per le apparecchiature in impianti di depurazione delle acque, per esempio.

La vernice può essere applicata utilizzando metodi standard come spruzzatura o immersione e successivo indurimento. Può essere utilizzata su acciaio inossidabile, acciaio, titanio o alluminio. Adattando selettivamente i singoli costituenti, i ricercatori sono in grado di rispondere alle particolari esigenze di utenti interessati.

INM – Istituto Leibniz per i Nuovi Materiali, situato a Saarbrücken, è un centro leader a livello internazionale per la ricerca sui materiali. INM conduce ricerche e sviluppo per creare nuovi materiali La ricerca presso INM viene eseguita in tre campi: tecnologia dei nanocompositi, materiali di interfaccia, e Bio Interfacce. INM conta circa 240 dipendenti.