Il freddo dal sole per l’agricoltura dell’Africa Sub Sahariana

Secondo la Rockefeller Foundation, un terzo del cibo che viene prodotto, viene perso ancor prima di essere consumato, il che significa una perdita di alimenti sufficiente a nutrire circa 800 milioni di persone, proprio quelle che oggi sono malnutrite o soffrono la fame.

Si stima, inoltre, che i piccoli agricoltori e commercianti subiscano una riduzione del 25% del loro reddito a causa di perdite medie del 45% dei loro raccolti di verdura e del 35% dei loro raccolti di frutta. Risolvere la questione del deterioramento degli alimenti significherebbe poter alimentare 1 miliardo di persone in più entro il 2050 e molti di loro si trovano proprio nell’Africa sub-sahariana, dove l’insicurezza alimentare è maggiore.

Per risolvere il problema della perdita di alimenti si parla spesso della necessità di una migliore catena logistica del freddo. Sebbene questo sia indubbiamente un fattore importante, non bisogna dimenticare però che spesso i paesi che vedono le maggiori perdite di alimenti e che non hanno una buona catena logistica del freddo, sono anche carenti dal punto di vista dell’approvvigionamento elettrico. Il che inficia l’efficienza di una eventuale catena del freddo

Per questo, per molte aree del globo che soffrono nell’approvvigionamento elettrico tradizionale ma godono di un grande patrimonio di irradiamento solare, la soluzione migliore per la produzione di freddo rimane per ora proprio lui, il sole, con diverse tecnologie.

courtesy: https://twitter.com/freshboxKe?ref_src=twsrc%5Etfw

Freshbox; la camera fredda solare

Negli ultimi anni sono stati proposti più modelli di apparecchi refrigerati ad energia solare, per lo più piccoli frigoriferi, destinati soprattutto alla conservazione di vaccini e di medicinali (altro grave problema). Poche volte, però, si sono viste proposte per celle di conservazione alimenti. Freshbox è proprio questo: una cella frigorifera accessibile (walk-in) con temperatura di 5°C, situabile in aziende agricole o mercati, dove i produttori e i rivenditori possono allungare fino a 21 giorni la shelf life dei propri prodotti, contro i due senza freddo.

Freshbox è nata come idea di un tecnico IT, il 28enne John Mbindyo di Nairobi. Non solo è innovativa l’idea dell’apparecchio in sé, ma anche il “business model”: Mbindyo affitta la sua Freshbox per una cifra abbordabile ad agricoltori e rivenditori, che quindi non la devono acquistare e ne possono condividere l’uso. Dalla nascita del progetto Freshbox ha già ingaggiato 10 rappresentati a Nairobi e 4 diverse aziende agricole. Il giovane imprenditore mira ad ampliare il servizio e l’offerta di Freshbox attraverso una più ampia zona del Paese.

Evaptrainers, un progetto del MIT

courtesy: http://www.evaptainers.com/our-product-1/

Un’altra soluzione per molti versi simile – si basa sul sole e non richiede energia elettrica da fonte fossile –  è Evaptrainers. Sviluppato da un gruppo di studenti del MIT, è una unitá di raffreddamento che non richiede energia elettrica e permette, ad esempio, la conservazione di alimenti.

 

Non dovunque la soluzione ai problemi consiste nell’applicare un modello pre-esistente, valido altrove. Spesso consiste nell’individuare le reali risorse, le reali necessitá e trovare la giusta via per accorpare questi due elementi nella maniera più efficace e meno complessa.

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