La squadra CryoHub visita il sito Frigologix in Belgio

Del progetto Cryohub abbiamo recentemente parlato ( QUI ) indicandolo come un progetto molto innovativo. Ora giunge il comunicato che il team del progetto ha di recente visitato il sito Frigologix a Lommel, in Belgio. Questo sito, co-location con Farm Frites, un grosso impianto di trasformazione delle patate, include un grande magazzino frigorifero esistente, un nuovo negozio di 4.000m2 in costruzione e un digestore anaerobico industriale giĂ  operativo e gestito da Bio Energy.

Commentando la visita, Reinier van Elderen, il proprietario e amministratore delegato di Frigologix, che possiede anche due fornitori di servizi logistici di alimenti surgelati e refrigerati in Belgio e in Francia, ha affermato: «Siamo stati molto contenti di ospitare la visita del team CryoHub al nostro sito in Lommel. Siamo molto interessati a scoprire come possiamo lavorare con questo progetto di ricerca molto innovativo. Condividiamo gli obiettivi comuni di ridurre la domanda di energia e un modo importante per farlo è quello di essere in grado di immagazzinare energia nei momenti di surplus riducendo così i costi e le emissioni di carbonio».

La professoressa Judith Evans, coordinatore del progetto presso la London South Bank University, ha dichiarato: «Siamo grati a Frigologix di aver ospitato questa visita e di averci mostrato i propri impianti e aver condiviso i propri piani per il futuro. La combinazione unica di trasformazione dei prodotti alimentari, la conservazione e la produzione di energia renderebbe questo un luogo ideale per dimostrare la tecnologia CryoHub, ora in fase di sviluppo». Trovare un adeguato sito per prove tecniche dimostrative è una delle tappe fondamentali dello sviluppo del Progetto CryoHub.

CryoHub è un progetto finanziato dall’UE per sviluppare e studiare il potenziale di accumulo di energia criogenica in magazzini frigoriferi e nelle fabbriche alimentari. La tecnologia innovativa proposta in CryoHub si riferisce alla possibilitĂ  di immagazzinare energia da fonti rinnovabili, quando in surplus, sotto forma di liquido criogenico – che nel caso di questo progetto è aria liquida. Il progetto che ha avuto inizio nel mese di aprile 2016 e dura quattro anni, è stato finanziato dal Programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea ed è gestito da un team di collaborazione di 14 organizzazioni provenienti dal Regno Unito, Belgio, Bulgaria, Francia e Spagna. Ulteriori informazioni QUI