Un team di astronomi guidati da Susanne Aalto, professoressa di radioastronomia all’Università Chalmers (Svezia), ha utilizzato il telescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array – QUI – ) per osservare una notevole struttura nel centro della galassia NGC 1377, situata a 70 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione di Eridano. I risultati sono stati pubblicati su Astronomy and Astrophysics.
Un membro del team di ricerca afferma: “Siamo abituati ad osservare getti che emergono da nuclei di galassie come “tubi” molto stretti di plasma caldo. Questo getto è proprio diverso, in quanto è estremamente freddo e la sua luce proviene da gas denso composto di molecole”. Il getto ha espulso gas molecolare in quantità equivalente a due milioni di volte la massa del Sole per un periodo di circa mezzo milione di anni, un tempo molto breve nella vita di una galassia. Durante questa fase breve e drammatica nell’evoluzione della galassia il suo buco nero supermassiccio centrale deve essere cresciuto rapidamente. “La capacità unica di Alma di rilevare e misurare gas freddo sta rivoluzionando la nostra comprensione delle galassie e dei loro buchi neri centrali. In NGC 1377 stiamo assistendo ad una fase transitoria nell’evoluzione di una galassia, che ci aiuterà a comprendere le fasi di crescita più rapide ed importanti dei buchi neri supermassicci e il ciclo di vita delle galassie nell’Universo” conclude. QUI maggiori informazioni
Questa notizia la diamo oggi, per ricordare il nesso che spesso c’è tra stelle e freddo e per ricordarvi che oggi è la notte di San Lorenzo, la la notte in cui il cielo piange lacrime luminose. È la notte delle stelle cadenti che, pare, facciano avverare i desiderio di chi riesce a vederle. Dunque, buon avvistamento