CryoHub: all’incrocio tra refrigerazione, rinnovabili e accumulo di energia

Un nuovo progetto europeo è iniziato ufficialmente il 1° aprile 2016. Si chiama CryoHub, nome che viene spiegato con „Developing Cryogenic Energy Storage at Refrigerated Warehouses as an Interactive Hub to Integrate Renewable Energy in Industrial Food Refrigeration and to Enhance PowerGrid Sustainability“.

L’obiettivo? Indagare le potenzialità di una nuova e promettente tecnologia – accumulo criogenico di energia (CES) – per risolvere il problema di come conservare energia rinnovabile prodotta in eccesso. Con sempre più della nostra energia proveniente da fonti di energia rinnovabili, come il vento, l’energia delle maree o solare, vi è un elevato rischio di fluttuazioni nel nostro approvvigionamento di energia elettrica, a causa della variabilità delle condizioni meteorologiche. La tecnologia per immagazzinare l’energia in eccesso nei periodi di alta produzione e il suo rilascio durante i periodi di bassa produzione o elevata domanda di energia, è attualmente molto limitato, ma sarebbe di grande importanza per il settore energetico.

Quale è l’idea alla base di questo progetto, che ha ricevuto i fondi della Comunità europea? Lo spiega la professoressa Evans che fa parte del team della London South Bank University (LSBU) School of The Built Environment and Architecture, uno dei più importanti centri di ricerca di ingegneria e di sostenibilità urbana nel Regno Unito: “CES utilizza essenzialmente energia elettrica in eccesso prodotta da fonte rinnovabile, quindi assolutamente economica, per convertire l’aria in un liquido che può poi essere immagazzinato per un lungo periodo di tempo in un serbatoio di stoccaggio. L’applicazione di calore ritrasformerebbe poi il liquido in gas causandone un enorme aumento di volume e pressione, sufficiente per alimentare una turbina e generare elettricità che può poi essere fornita alla rete elettrica“.

Poiché il liquido può essere trasformato in gas su richiesta, la tecnologia può essere utilizzata per ripristinare energia elettrica quando si prevede che la domanda superi l’offerta. “CES è quindi un ottimo complemento alle fonti energetiche rinnovabili, in quanto strumento efficace di salvaguardia contro eventuali periodi di approvvigionamento intermittente e prezioso contributo per stabilizzare la rete elettrica”.

Pur essendo attualmente una tecnologia molto promettente, il CES non è ancora abbastanza efficiente per essere implementato su larga scala. Con CryoHub si spera di migliorare l’efficienza della tecnologia CES allineandola con strutture di raffreddamento e riscaldamento pre-esistenti.

CryoHub è un progetto paneuropeo. Vi partecipano oltre al Regno Unito che ne è coordinatore, la Francia, il Belgio, la Spagna, la Bulgaria. Il contributo europeo ammonta a oltre sette milioni di €. Il progetto si concluderà a settembre 2019.