Il frigorista, una professione “riconoscibile”

UNI EN 13 313, il punto di partenza per certificare una carta di identità professionale

Mercoledì 16 marzo, presso lo stand Assofrigoristi in MostraConvegno Expocomfort, un appuntamento centrale per definire il percorso verso il riconoscimento della professione del frigorista, tanto a livello normativo e formale quanto sul versante sostanziale e di mercato.

Ore 11.00 – padiglione 24, stand V15-V19

Ne discutono:

Gianluca De Giovanni – Presidente Assofrigoristi

Diego Montrone – Presidente Galdus

Urbano Strada – Direttore Generale APAVE Italia CPM

Un tavolo di confronto per stabilire quali passi fare per trasformare la percezione del frigorista da tecnico di back stage formato sul campo a co-protagonista certificato della filiera della qualità sostenibile.


 

La certificazione della professionalità

La professione del frigorista si fonda su un’articolazione di competenze ampia e sicuramente in rapida evoluzione. Dagli elementi base di termodinamica, alla meccanica di funzionamento degli impianti, dalle abilità pratiche (saldobrasatura, impiantistica elettrica) in sede di creazione dell’impianto alle regole di manutenzione, dall’elettronica dei sistemi di controllo e monitoraggio alla chimica dei metodi di refrigerazione, fino all’impatto sempre più rilevante di normative ambientali e di sicurezza, esiste un vero e proprio universo di informazioni di cui il frigorista ha il dovere di essere in possesso prima ancora di cominciare il suo lavoro quotidiano.

Eliminare la confusione: frigorista ≠ esperto di gas fluorurati

Il tema delle competenze non è esauribile in una singola tecnicalità o disciplina, per cui è davvero errato considerare frigorista chi sa trattare un gas fluorurato: questa è solo una, anzi, una parte di una delle conoscenze teoriche e pratiche necessarie per poter intervenire nell’installazione, manutenzione o dismissione di un impianto.

La norma UNI EN 13 313, certificazione per chi lavora e per chi acquista il servizio

Per questo, grazie anche a una normativa europea che ha definito il perimetro delle competenze minime, la norma UNI EN 13 313, diventa obbligatorio che il mercato di chi fornisce servizi di refrigerazione e climatizzazione si qualifichi secondo un protocollo chiaro e completo. In pari tempo il mercato di chi utilizza la refrigerazione e la climatizzazione deve scegliere di lavorare solo con chi è certificato per le sue competenze, in modo che la responsabilità di interventi qualificati sia assegnata solo a chi ne ha i requisiti.

Dal dibattito alla proposta

MostraConvegno Expocomfort 2016 è il momento non di apertura di un dibattito, che l’Associazione dà per superato visto la complessità della professione, chiara ormai a tutti gli operatori, siano essi fornitori, installatori o clienti. È il momento per una proposta forte, capace di condurre in porto il processo iniziato dieci anni fa con la fondazione di Assofrigoristi.

La creazione di un marchio di qualità che certifichi l’operatore del freddo è imprescindibile: per la tutela dell’ambiente (vedi le normative), per la sostenibilità economica degli impianti (vedi la richiesta di risparmio energetico per la produzione di freddo o clima controllato), per la qualità del prodotto / servizio erogato.

Il progetto è molto più che un argomento interno al mercato, è una necessità posta dalla crescita di attenzione da parte del pubblico su temi come la qualità, la genuinità, la salubrità del prodotto alimentare (principale “oggetto” della refrigerazione), da un lato e la qualità dell’aria, della salute e della vita (su cui va a incidere la climatizzazione) dall’altro.

Il presente e il futuro

La scelta di affrontare questo tema in sede di tavola rotonda a MostraConvegno Expocomfort è precisa. Abbiamo voluto parlare della cosa a fianco di esperti di certificazione e formazione come APAVE, con Urbano Strada e Galdus, con Diego Montrone, perché questa certificazione è il punto centrale per creare una professionalità riconosciuta, quella del frigorista.

Nella formazione continua e in quella di nuove generazioni di professionisti del freddo è necessario definire in maniera forte e chiara un protocollo di conoscenze imprescindibili, che siano conformi alla normativa, ma guardino anche all’innovazione come stimolo per far crescere il mercato nella direzione della sostenibilità, come affermiamo da sempre.

Il campo d’azione allargato

Quello che viene messo in campo è uno sforzo strutturale e infrastrutturale: oggi Assofrigoristi è iscritta al Registro delle Associazioni di Professioni non organizzate in ordini o collegi, tutelate secondo la Legge 4 / 2013, ma non ha né può avere un albo, le aziende frigoriste non dispongono di un codice Ateco specifico e alcune iniziative formative hanno creato confusione e opacità sulle professionalità necessarie per svolgere il nostro lavoro.

La certificazione vuole essere il primo passo per un’affermazione esplicita e definitiva del ruolo tecnico, economico e anche sociale della professione che rappresentiamo.