Eurammon: conto alla rovescia per il phase-out

Il processo di eliminazione di certi HFC iniziato quest’anno può dare ulteriore impulso all’uso di refrigeranti naturali nel settore industriale e in impianti di climatizzazione per gli edifici. Il 1º gennaio 2016 l’UE ha ridotto la quantità totale ammessa di gas fluorurati dannosi per il clima del 7%.

Gli esperti vedono un elevato potenziale ecologico ed economico nell’uso di refrigeranti naturali per impianti di condizionamento negli edifici. L’Unione Europea vuole realizzare una riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020. L’eliminazione dei gas fluorurati è una leva importante in questo senso. Il nuovo regolamento gas fluorurati prevede una riduzione del 79% della quantità di questi gas dannosi per il clima  in sei tappe fino al 2030, riferendosi alla media europea degli anni 2009 al 2012.

La prima fase comprende una riduzione del 7% ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2016. L’attuazione di una diminuzione controllata dei gas fluorurati in questo modo, come parte della strategia di graduale eliminazione rendera’ i liquidi dannosi per il clima sempre più costosi e promuove quindi indirettamente l’uso dei refrigeranti naturali che hanno sia un vantaggio ecologico che economico e i sistemi che li utilizzano vivono attualmente una grande richiesta.

I refrigeranti naturali sono sostenibili – Una delle ragioni per vietare gradualmente i gas fluorurati risiede nel loro contributo al riscaldamento globale. Al fine di quantificare l’impatto di un gas sul riscaldamento globale, si utilizza il suo valore di GWP – potenziale di riscaldamento globale – basato su parametri di misura oggettivi. Il refrigerante naturale CO2 ha un GWP pari a 1. Al contrario, il gas R22 ha un GWP di 1.700, mentre il refrigerante R404a ha un potenziale di riscaldamento globale di 3.922. Il legislatore è ora intervenuto con il regolamento attuale sui gas fluorurati: a partire dal 2020, i sistemi stazionari non possono più operare con refrigeranti con un GWP> 2.500. Un altro parametro che indica la sostenibilità di una sostanza è il valore di ODP. L’ODP (potenziale di riduzione dell’ozono) indica in che misura una sostanza danneggia lo strato di ozono. Nei nuovi sistemi i refrigeranti con ODP> 0 non sono ammessi più da lungo tempo. Nessuno dei refrigeranti naturali contribuisce alla riduzione dell’ozono, il che significa che hanno un ODP = 0, mentre ad esempio l’R22 è ancora usato come refrigerante in molti sistemi esistenti pur contribuendo alla riduzione dell’ozono e dovrebbe essere sostituito con urgenza.

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