HFO, soluzione sostenibile a lungo termine?

Si è tenuto di recente il webinar dal titolo “Gli HFO sono la miglior soluzione ambientale a lungo termine come refrigerante?” organizzato dall’Istituto britannico per la Refrigerazione IOR. Esso ha visto un dibattito tra due partecipanti: Daniel Colbourne contrario e Nacer Achaichia di Honeywell a favore. L’intervento di Colbourne si è basato su una sobria e razionale argomentazione della tesi che, sebbene in alcuni casi gli HFO possano essere una scelta d’elezione, nella maggior parte dei casi essi non sono la miglior scelta ambientale a lungo termine. Quali i suoi argomenti a sostegno di questa tesi?

Qui di seguito alcuni:

  • Accettanza di mercato:  c’è un movimento globale verso gas refrigeranti a basso GWP e certo gli HFO ricadono in questa categoria. Ma poiché sono sintetici e poiché vi è una serie di importanti Brand internazionali che rifiuta la refrigerazione sintetica e ha imboccato la via HFC-Free – trend in aumento – gli HFO non hanno una possibilità di entrare qui come soluzione a lungo termine;
  • Costi: al momento il prezzo di questi refrigeranti è molto elevato, molto più elevato di quello di HFC tradizionali. Perché gli end user dovrebbero (voler) pagare un tale prezzo, se sono possibili anche soluzioni diverse?
  • Possibile sostituzione con refrigeranti non a basso GWP: refrigeranti come ad esempio R1234 yf sono facilmente sostituibili con refrigeranti ad alto GWP, come R134a, ad esempio. Tale sostituzione, se condotta, porterebbe a un aumento del GWP complessivo del sistema annullando a poco a poco quello che era stato inizialmente il motivo per passare all’HFO, ovvero il basso impatto ambientale in termini di GWP;
  • Emissioni associate con la produzione del prodotto chimico: ci sono molti studi che hanno analizzato il GWP intrinseco al processo di produzione dei refrigeranti sintetici, nei loro prodotti secondari, cosi come il loro contenuto di energia. I risultati dicono che il GWP complessivo risultante da tutto il processo è in realtà ben lontano dallo zero.
  • Disponibilità delle risorse: il fluoro è una sostanza finita e non rinnovabile, che si sta consumando, di cui una buona parte (25%) finisce nei refrigeranti. Tra l’altro l’Europa dispone di pochissimi depositi di fluoro ed esso è uno dei minerali considerati “critici” per l’Unione Europea. Favorire l’utilizzo di HFC vorrebbe dire aumentare questa criticità;
  • Riciclo: visto il basso impatto ambientale delle emissioni di questi refrigeranti, potrebbe esserci meno impegno nel loro recupero e riciclo.

Nel suo intervento  Nacer Achaichia ha descritto i prodotti della famiglia Solstice© e casi di applicazioni. Quindi ha elencato invece le argomentazioni a favore della sua tesi, ovvero che gli HFO sono un’ottima scelta ambientale a lungo termine. Quali le argomentazioni? Qui di seguito alcune:

  • Tutti i prodotti Solstice© sono stati sottoposti ad analisi di LCA da cui risulta che i loro processi produttivi richiedono poca energia, hanno un basso impatto idrico e generano pochi rifiuti effluenti;
  • sono stati approvati come SNAP (USA) e non hanno restrizioni d’uso in Europa secondo il protocollo REACH;
  • Sono una soluzione drop-in quasi universale;
  • Rispettano le richieste ambientali in termini di GWP, efficienza, disponibilità;
  • Sono facili da usare.

Per chi fosse interessato, è possibile sentire il webinar registrato a questo link, previa registrazione.