L’EHI Retail Institute, con sede a Colonia, ha analizzato l’andamento dei costi energetici in alcuni dei più importanti supermercati tedeschi, austriaci e svizzeri per poter confrontare i consumi con gli anni precedenti e analizzare se eventuali misure di efficientamento abbiano avuto effetti tangibili. I risultati sono stati pubblicati nel rapporto Energy Monitor 2015 e possono essere così riassunti: nei supermercati analizzati i costi energetici nel settore retail sono diminuiti del 6% rispetto all’anno precedente.
Secondo i commercianti intervistati, motivo di questo risultato è, oltre al calo dei prezzi energetici rispetto all’anno precedente, la crescente diffusione di misure di efficientamento, come l’installazione di illuminazione a LED, di impianti di refrigerazione più efficienti o il controllo ottimizzato dei sistemi di condizionamento, ventilazione e riscaldamento.
Il costo energetico per m2 di superficie di vendita nel commercio alimentare attualmente ammonta a poco più di 58€ e nel campo dei non-alimentari a poco più di 32€. Rapportato ad area di vendita e tenendo conto dei tempi di apertura si pone come media dell’anno per il settore al dettaglio una riduzione dei costi di esercizio del 6%. In particolare il risparmio è del 5% per il non-alimentare e del 7% per l’alimentare. Per i prossimi anni, tuttavia, i commercianti aspettano di nuovo con un aumento dei costi energetici, a seguito di maggiori imposte. La volontà di investire in sistemi ad alta efficienza energetica, quindi, rimane molto elevata.
Le interviste
Per questa indagine sono stati intervistati 24.000 punti vendita con 35 milioni di m2 di superficie di vendita totale. IL 51% è rappresentato dal comparto non alimentare e il 49% dal comparto alimentare. I dati sui costi energetici sono relativi all’esercizio finanziario 2014, i dati sugli investimenti si riferiscono all’anno 2015.
Il 68% dei rivenditori intervistati ha indicato che i costi energetici sono inferiori rispetto allo scorso anno. Oltre al calo dei prezzi dell’energia durante tale periodo, la ragione di questo sviluppo sta nel consumo minore. Hanno contribuito a questo in particolare le misure di prevenzione per la luce, in particolare il passaggio alla tecnologia LED. Tutti i commercianti intervistati del settore alimentare e il 72% dal campo non alimentari ha indicato la tecnologia a LED come un focus di investimento per l’anno 2015
Anche l’uso di tecnologie di refrigerazione e condizionamento ad alta efficienza energetica ha contribuito a ridurre i costi. Tuttavia, un monitoraggio estensivo che rende i consumi energetici più trasparenti, è il motivo per una riduzione del consumo di energia e quindi dei costi energetici.
CO2 come refrigerante
Sempre più commercianti utilizzano refrigeranti naturali con un basso potenziale di riscaldamento globale. Molti degli intervistati hanno affermato di avere installato nuovi sistemi di refrigerazione con refrigeranti naturali. Per oltre il 90% per cento di loro CO2 è il refrigerante di scelta, altri usano, ad esempio, propano.
Nel settore retail alimentare più dell’81% ha investito in tecnologia di refrigerazione moderna e il 45% nella chiusura di unità di refrigerazione. Un terzo degli operatori non alimentari hanno identificato negli investimenti in impianti di condizionamento, ventilazione e riscaldamento (pompe di calore, in particolare) un elemento rilevante per realizzare risparmi energetici.