Marco Masini

IL SUPERMERCATO DEL FUTURO SOLO CON LA QUALITÀ DELL’INSTALLAZIONE 

Una importante azienda associata ha installato l’impianto del supermercato del Future Food District di Expo. Qualità di filiera garantita! 

150212_SUPERMARKETAnche Assofrigoristi avrà contribuito al successo della Future Food District di Expo 2015, dove COOP ha realizzato il supermercato del futuro.
La grande attenzione all’interazione con il consumatore, rivolta, in special modo, allo sviluppo della sua consapevolezza e alla valorizzazione delle scelte di filiera, vede protagonista, per la conservazione della qualità, una importante azienda lombarda, socia storica dell’associazione: Linea Frigor.
«Siamo stati coinvolti come fornitori di Arneg nell’installazione dell’impianto», dice con orgoglio Luciano Belluscio, titolare di Linea Frigor. «Un impegno non indifferente  in termini organizzativi, stante le grandi pressioni logistiche a cui l’intero panel di fornitori ha dovuto far fronte. La gran complessità della gestione di cantieri sovrapposti in tutto il quartiere Fiera in un arco di tempo estremamente limitato, ha posto tutti sotto una sana pressione competitiva!».
Il Future Food District (#FFD) presenta possibili scenari legati all’applicazione estesa delle nuove tecnologie a ogni passaggio della catena alimentare. È un microcosmo che si propone di esplorare modi nuovi di interazione tra il cibo e le persone. Curato da Carlo Ratti, direttore del SENSEable City Lab al Massachusetts Institute of Technology, il #FFD si trova nella parte sud del Sito Espositivo, in corrispondenza dell’Open Air Theatre e della passerella di collegamento con Cascina Merlata.
Secondo Carlo Ratti «si propone di esplorare modi nuovi di interazione tra il cibo e le persone, un dialogo oggi possibile grazie all’uso di nuove tecnologie e all’applicazione del concetto di Internet of Things. Al suo interno si può riflettere sui modi in cui il cibo è e sarà prodotto, distribuito, preparato e consumato. Attraverso network di informazioni potremo interagire maggiormente con i prodotti e con i produttori, al fine di sviluppare una maggiore consapevolezza su ciò che consumiamo».
150327_PARTICOLARE TAVOLIInsomma, sebbene l’intervento di Linea Frigor sia concentrato (in questo caso) sulla parte finale della filiera, sappiamo bene che le aziende frigoriste, nella catena del freddo centrale per la distribuzione dei prodotti freschi, giocano un ruolo di primo piano e centrale dal campo o dall’allevamento sino alla casa. Dunque, possiamo dirci al centro della riflessione.
Sempre Ratti spiega che «all’interno del Supermarket è possibile intraprendere un’esperienza di acquisto vera e propria, mediata da display, schermi tattili, tavoli interattivi. La Piazza pubblica all’esterno del Padiglione costituirà uno spazio di scambio e relazione».
Il Consorzio del Nord Ovest, attraverso Coop Lombardia, è stato incaricato di rappresentare nell’Esposizione Universale un modello tecnologicamente innovativo di supermercato, che è stato poi denominato il Supermercato del Futuro, sviluppato proprio in cooperazione con l’architetto Ratti.
Un supermercato senza scaffali, con oltre 1.500 prodotti disposti sui banchi come si faceva una volta. Ma accanto ai venditori in carne e ossa gli schermi pronti a visualizzare tutte le informazioni richieste dal visitatore. Origine, lavorazione, proprietà nutritive, presenza di ingredienti allergizzanti: per attivare le «etichette aumentate» basterà sfiorare la merce. E tra le corsie, oltre agli addetti, si aggirerà anche YuMi, un robot in grado di interagire con le persone. Il progetto, partito tre anni fa, attende 30 mila visitatori al giorno, ed è costato a Coop 15 milioni di euro.
Ma vediamone le peculiarità, tecniche e di sostenibilità dell’impianto Arneg che Linea Frigor ha installato.
Si tratta di un impianto ad R744 (CO2) cosiddetto in cascata, particolarmente indicato come applicazione di refrigerante naturale in regioni con temperature ambientali medio alte. La scelta di questa soluzione permetterà di rendere visibile come l’esistenza di tecnologie a bassissimo GWP e ad alta efficienza siano disponibili per qualunque latitudine. I sistemi a CO2 subcritico in cascata possono anche essere utilizzati come primo passo nell’utilizzo di CO2 come refrigerante.
Ancora Luciano Belluscio: «Riteniamo che sarà stato importante dimostrare, in un evento come Expo, che si rivolge all’intera popolazione mondiale, l’applicabilità di soluzioni a basso impatto e renderle visibili e praticabili con componenti ad alta commercializzazione e soluzioni installative ormai quasi standardizzate».
I sistemi in cascata sono composti da due circuiti, uno di media temperatura (tipicamente R134a, R404a o NH3) e uno di bassa temperatura (R744) interconnessi da uno o più scambiatori di calore, normalmente a piastre, che da un lato condensano la CO2 e dall’altro si presentano come normali evaporatori per il circuito di media temperatura.
I vantaggi di questa scelta tecnologica sono associati al fatto che si tratta di un sistema relativamente simile ad un impianto tradizionale (ad esempio ad R404), e che ha pressioni di esercizio ”tradizionali” (max 45 barg). L’adozione di una delle due sezioni (BT) a CO2 consente di mantenere a valori medi il contenuto di gas non naturale. Ma anche l’efficienza complessiva dell’impianto risulta (se ben installato) migliore degli standard e applicabile in ogni clima.
Di contro, l’impianto può diventare completamente “green” solo se la TN è ad NH3, ma in tal caso, la centrale di media non può essere utilizzata in tutti i paesi per le restrizioni sull’uso di quel refrigerante.
Si tratta, insomma, di una scelta tecnologica la cui adozione estesa può portare ad una nuova frontiera il limite superiore dei consumi per la conservazione alimentare nei supermercati, anche oltre i confini della Comunità Europea. Per i regolamenti in essere, un impianto in cascata a CO2 con TN ad R134a (GWP=1430) risulterebbe già adeguato sino alla fine del 2021 (secondo il punto 13, Allegato III dell’ultimo regolamento F-Gas, UE n. 517/2014 del 16 aprile 2014, in vigore dal 9 giugno 2014, articolo 11 paragrafo 1).
«Crediamo che la scelta di utilizzare circuiti alla portata di un buon installatore certificato sia stata fondamentale in un evento come Expo», dice il presidente di Assofrigoristi Gianluca De Giovanni. «Non trattandosi di un evento dedicato alla tecnologia, portare soluzioni estreme, possibili in un clima temperato come quello di Milano, come il CO2 transcritico, non avrebbe permesso di far comprendere la possibile scelta di massima adozione in tempi relativamente brevi della stessa per aggredire un problema all’ordine del giorno come la riduzione degli F-Gas e delle emissioni climalteranti».
Per sottolineare la portata della scelta in termini globali, durante Expo Assofrigoristi organizzerà un convegno per  dibattere sulle possibili implicazioni dell’adozione di scelte tecnologiche  ed installative diffuse e/o virali al fine di aggredire i problemi della sostenibilità della filiera alimentare.

IMPIANTO ARNEG

Schema impianto, centrali e carichi (potenze), peculiarità, banchi speciali Schemi 1 & 2

01-Schemi principio funzionamento impianto CO2 a cascata - 1

02-Schemi principio funzionamento impianto CO2 a cascata - 2