GDO ed efficienza energetica: i tempi stanno cambiando

L’Annuario 2014 R&S Mediobanca analizza il settore della grande distribuzione italiana, prendendo in considerazione i maggiori gruppi italiani della Gdo (Auchan‐Sma, Carrefour, Pam, Esselunga e Coop). Lo studio mette in luce come anche in Italia la crisi abbia penalizzato pesantemente i volumi del settore tra 2008 e 2013, che sono risultati stagnanti (+0,3%), con i prezzi in modesta crescita (3%). Non indaghiamo qui sui motivi e aspetti di questa stagnazione. Certo è che, come ha osservato FIRE al recente convegno Retail Energy tenutosi a maggio a Milano, in una situazione di questo genere, a cui si somma il fatto che i margini di guadagno sono molto stretti, ogni elemento che permetta di risparmiare diventa prezioso. Cosi si deve guardare con interesse e intelligenza all’energia.

Negli anni passati però nella GDO ci si è occupati poco di effcientamento energetico. Come mai? Semplicemente perché lo spending medio della GDO per l’energia è sempre stato dell’1,5-3% sul totale. Una minima parte, dunque, rispetto invece a forza lavoro e affitti. Ma laddove oggi i guadagni si assottigliano, allora anche solo il 3% diventa una somma importante. A maggior ragione laddove le misure per poter raggiungere un risparmio comportino pochi investimenti. In un’indagine condotta da FIRE tra gli Energy Manager dei supermercati ha dimostrato che tra di essi è presente la consapevolezza che per iniziare a migliorare bisogna gestire bene ciò che si ha: non sempre fare efficienza e’ “capital intensive” e acquisirne consapevolezza e’ già un buon punto di partenza