Apparecchi monoblocco a bassa carica: il futuro della refrigerazione ad ammoniaca?

Bildschirmfoto 2015-06-02 um 23.46.36Dal blog di una azienda statunitense leggiamo: „La spinta a sfruttare i vantaggi dell’ammoniaca, riducendo i rischi, ha portato a una soluzione innovativa: la refrigerazione distribuita con soluzioni monoblocco bassa carica.

In un sistema centrale, i compressori, condensatori e serbatoi sono dimensionati per l’intero impianto e sono situati in una sala macchine centrale. In un sistema distribuito, invece, il compressore, condensatore e serbatoi sono dimensionati per l’evaporatore di riferimento e si trovano allo stesso sito in cui si trova l’evaporatore.

Impianti su tetto completi di compressori e condensatori sono utilizzati nel settore dell’aria condizionata da molti anni e ora c’è un sistema da tetto progettato anche per la refrigerazione industriale. Naturalmente, il vantaggio maggiore è che ogni sistema può essere progettato per una carica di refrigerante specifica e non c’è tubazione di ritorno dalla sala macchine.

Un tipico impianto per un magazzino freddo di stoccaggio di 200.000 piedi quadrati (circa 18.000 m2) con un impianto centrale ad ammoniaca potrebbe richiedere una carica di refrigerante da 35.000 a 45.000 libbre (tra i 15 e i 20.000 Kg), mentre un sistema distribuito con sistemi di ammoniaca a bassa carica avrebbe una carica di refrigerante totale di meno di 3.000 libbre (circa 1300 Kg)“.

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