L‘istituto di refrigerazione britannico IOR, insieme a esperti del settore, ha intrapreso un tour di 18 mesi nelle strutture di formazione in tutto il paese per vedere se l’apprendimento di oggi sia compatibile con un settore in rapida evoluzione quale è quello della refrigerazione e per evidenziare agli studenti come la refrigerazione sia uno dei settori meno compresi, ma con l’industria in più veloce crescita del mondo. La tappa più recente ha portato il tour all’Università di Bath, dove si sono consultati più di 20 studenti di refrigerazione e condizionamento su come un maggior numero di diplomati possa essere incoraggiato a studiare l’argomento o a entrare nel settore. Gli studenti hanno avanzato idee sulle proposte dell’Istituto di uniformare a livello nazionale la formazione nel campo della refrigerazione in modo da connettersi meglio alla vasta gamma di opportunità di lavoro.
Miriam Rodway, segretario dell’Istituto di refrigerazione, ha affermato di essere grata per l’accoglienza da parte degli studenti e del personale di Bath. Ha inoltre affermato: “Non è un settore molto noto il nostro e stiamo lavorando duramente per cercare di cambiare questa situazione. Gli ingegneri svolgono un ruolo cruciale per mantenere le imprese aperte, ma spesso lavorano in background e questo fa si che la maggior parte della gente creda che la refrigerazione sia poco più che il frigorifero di casa, quando in realtà, è molto di più. Vogliamo diffondere il messaggio là fuori che c’è una grande richiesta di esperienza nel settore della refrigerazione e così tante opportunità per gli ingegneri“. Ha inoltre aggiunto: “Noi vogliamo lavorare con le università per aiutare a sviluppare i curriculum studii degli studenti e mostrare loro come loro portesi muoversi in avanti, come ci siano opportunità da perseguire”. Simon Robinson. Docente di refrigerazione, ha affermato: “È stato fantastico per gli studenti incontrare così tanti esperti del settore. È importante elevare il profilo della refrigerazione, al fine di attirare più persone giovani, come gli ingegneri del futuro.”