Più di 700 clienti e un attuale giro d’affari di quasi tre milioni di fatturato. L’azienda Cozzi, specializzata nella coibentazione industriale, è un esempio di imprenditorialità italiana che funziona. La sua storia affonda le radici nel 1978, anno in cui viene fondata da Ambrogio Cozzi, a Parabiago, alle porte di Milano. Inizialmente il business ruota esclusivamente intorno alla realizzazione di componentistica per calzature: attività che prosegue per lungo tempo. Poi qualcosa cambia. Sul finire degli anni ’90, quasi per caso – quando un cliente si presenta all’azienda con il campione di una valvola – i proprietari dell’attività (Ambrogio e i figli) decidono di affiancare alla produzione di solette per scarpe quella di gusci e rivestimenti isolanti per valvole & co. Piano piano, il settore delle scarpe viene abbandonato, anche a fronte di un mercato, quello dei calzaturifici, che inizia a impantanarsi nella crisi e che in taluni casi non riesce più a pagare i fornitori; di contro, Cozzi intensifica la produzione di gusci di copertura e isolamento dei circuiti idronici.
In quest’ultimo comparto, l’azienda si specializza, guadagnando di anno in anno, clienti sempre più grossi quali Afros Cannon, Clivet, Caleffi, Emerson, Zanotti, e arrivando a occupare una nicchia di mercato nella quale non ha competitor. Alla base della filosofia aziendale, ci sono continua ricerca e innovazione dei prodotti e delle tecnologie.
Sul numero di febbraio di ZeroSottoZero ne parliamo con uno dei titolari, Michele Cozzi.