Secondo Ray Gluckman, consulente inglese “di lungo corso” del settore della refrigerazione, il regolamento 517/2014 ha il vantaggio di fungere da propulsore per molte tecnologie già oggi quasi mature per il mercato, che troveranno nei divieti del vecchio a favore del nuovo la spinta necessaria per entrare definitivamente sul mercato.
Tuttavia, tale regolamento potrebbe riservare anche brutte sorprese se lo si prende in maniera troppo rilassata. Ovvero?
Si consideri la tabella di marcia del phase-down (in figura 1. Cliccare per ingrandire). Da qui fino al 2018 le diminuzioni nell’immissione di HFC sul mercato sono relativamente blande. Nel 2018 invece vi sarà una maggiore diminuzione degli HFC sul mercato, a raggiungere un -37% della quota attuale.
A seguire, nel 2020 si aggiungerà il divieto nell’utilizzo di R404A per le operazioni di mantenimento, secondo cui vi saranno limitazioni d’uso in manutenzione di impianti esistenti per HFC CON GWP >2500 in impianti di refrigerazione con carica >40 tonn. CO2 equivalente (10 kg di R404A), ad eccezione di quelli usati per impianti progettati per raffreddamento prodotti a T<-50°C, usi militari e fino al 2030 per il gas rigenerato e riciclato. “Ma non fatevi ingannare dalla data 2020. De facto il divieto di utilizzo dei gas con GWP >2500 inizia già oggi per chi non voglia trovarsi nel 2018 a dover affrontare difficoltà di approvvigionamento o costi troppo elevati del refrigerante”. La raccomandazione insomma è ”Evitate di usare sin da subito refrigeranti con GWP maggiore di 2500 e fate sin da subito piani per sostituire questi refrigeranti con materiale a GWP minore”.
Le nuove alternative?
Secondo Gluckman “non sarà possibile rispettare il phase-down se non si farà uso dei nuovi refrigeranti a GWP basso o ultra basso, come gli HFO e l’R32”. Si tratta di refrigeranti infiammabili, su cui le conoscenze sono oggi ancora incomplete: “Abbiamo bisogno di imparare a conoscere meglio questi refrigeranti, per poter definire dei protocolli d’uso, misure di precauzione e sicurezza e le cariche necessarie per gli impianti”
Ancora molto lavoro dunque aspetta il settore, dai produttori di refrigeranti a quelli di produttori apparecchiature, oltre che i vari uffici deputati alal definizione degli Standard industriali.
Keep it simple!
Nel panorama complessivo e complesso che si viene a creare non bisogna però dimenticare ciò che fino ad oggi il settore ha messo in atto per far fronte ai regolamenti precedenti: la prevenzione delle perdite, il recupero dei gas a fine vita, la riduzione delle cariche e un maggiore controllo di ogni operazione continueranno a giocare un ruolo importante nella riduzione complessiva delle emissioni.