La maggior parte delle associazioni ambientaliste critica gli obiettivi approvati dal Consiglio dei Ministri per il 2030. Monica Frassoni – Presidente dei Verdi in Europa – afferma: “Il target al 27% per l’efficienza energetica sembra ignorare le analisi effettuate dalla Commissione Ue, che mostrano come una maggiore ambizione in materia garantirebbe più posti di lavoro e andrebbe a vantaggio dell’economia e della sicurezza energetica. Le importazioni di gas, con un target al 27%, scenderebbero solo del 12%, mentre con un target al 30% scenderebbero del 22% e del 40% con un target al 40%. Sia il Parlamento Ue che i Verdi hanno chiesto un target vincolante al 40% in Europa per il 2030, da tradursi in obiettivi nazionali vincolanti. Chiediamo, dunque, alla Commissione una legislazione che vada oltre il target di efficienza proposto dal Consiglio. Le conclusioni del 24 ottobre con la parola “almeno”, ci lasciano la possibilità per una diminuzione del consumo energetico“.
La posizione di Assorinnovabili è stata già riportata QUI mentre Greenpeace Italia afferma: “Gli obiettivi fissati sono, però, decisamente poco ambiziosi. Si vuole evidentemente fermare la crescita delle rinnovabili, e si ignorano le potenzialità dell’efficienza energetica per diminuire i consumi. A pagare le conseguenze di queste scelte saranno, come sempre, i cittadini. E la lobby fossile ringrazia”.
Ma non sono solo le associazioni ambientaliste, bensì anche l’industria a dimostrarsi delusa da questi obiettivi blandi e annacquati. Così in una nota il Prof. Livio de Santoli, presidente di AiCARR, Associazione italiana condizionamento dell’aria riscaldamento e refrigerazione, afferma :“Gli obiettivi previsti dal pacchetto Ue Clima-Energia 2030 con efficienza energetica al 27% e fonti rinnovabili al 27%, oltretutto non vincolanti, in un quadro normativo confuso e contraddittorio come quello italiano, di fatto ostacolano e rallentano la transizione verso un nuovo modello energetico. Che ciò accada durante il semestre di presidenza italiano è significativo del perdurare di una politica fossile nel nostro Paese“.
Anche EPEE – la European Partnership for Energy and the Environment (EPEE) che rappresenta il settore della refrigerazione, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore in Europa – ha affermato di dispiacersi per i bassi livelli di ambizione di questi target e invita la UE a mostrare più leadership e adottare misure più ambiziose. Infatti pochi giorni fa, a Chillventa, EPEE aveva affermato di essersi schierata a favore di obiettivi del 40% di efficienza energetica.