Green economy: cambiamenti radicali o miraggio

Dapprima vista come uno strumento per fare fronte alla crisi del 2008, la “green economy” è invece divenuta un elemento strategico per poter dare alla società moderna migliori e più sostenibili condizioni di vita. Tra gli elementi che sottendono alla green economy, l’utilizzo sostenibile delle risorse è di primaria importanza. Nell’Unione Europea il concetto di efficienza nell’utilizzo delle risorse è in teoria ben radicato e ad esso si dedica particolare attenzione. Ciononostante le tendenze indicano che gli sforzi fatti fino ad ora non hanno portato in generale ai risultati previsti e che occorre un cambiamento radicale nella società e nell’economia per poter creare vere opportunità di cambiamento.

Su questo tema è appena uscito un rapporto della European Environment Agency, dal titolo “Resource-efficient green economy and EU policies” in cui si afferma quello che forse tutti già sappiamo ma nessuno vuole ammettere, ovvero che:

  • C’è nella comunità europea una spinta a muoversi verso la green economy che è incarnata dalle principali politiche di sviluppo come la strategia “Europa 2020” e altre politiche settoriali;
  • Tuttavia i cambiamenti osservati  e ottenuti avvengono ad un passo molto lento e gli obiettivo preposti non verranno raggiunti se non con un ulteriore sforzo e una disorientamento molto radicale del sistema economico europeo;
  • Gli indicatori di tendenza suggeriscono che la crisi economica e finanziaria non ha portato ad un miglioramento nell’utilizzo delle risorse. Addirittura in alcune aree la situazione e’ peggiorata e l’efficienza registrata è minore rispetto a qualche anno fa.

Insomma: le proiezioni basate sui trend del passato mostrano che la trasformazione verso una green economy ha bisogno di un radicale abbandono del „business as usual“ che è socialmente ed economicamente insostenibile. Il processo richiede una visione a lungo termine che include una prospettiva di transizione della società