Museo Egizio: una riqualificazione energetica “storica”

Posto all’interno del palazzo dell’Accademia delle Scienze, il Museo Egizio di Torino è uno dei musei più famosi e importanti di tutto il panorama culturale italiano. È stato questo il punto di partenza per il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione iniziato nel 2007, e che vedrà la fine con i primi mesi del 2015, che consentirà una migliore fruizione di tutte le opere esposte e con la riapertura integrale al pubblico degli spazi della Galleria Sabauda.

Dal punto di vista architettonico la proposta progettuale si è basata principalmente sull’applicazione delle strategie espositive più avanzate, coniugando tali esperienze con le specificità dell’edificio guariniano e del tessuto urbano torinese. Il cuore tecnologico di tutto l’edificio è la centrale termo-frigorifera ipogea, posta sotto la nuova hall e composta da 3 pompe di calore reversibili FOCS2-W/CA-E H 3001 di Climaveneta, alimentate da fonte geotermica per la generazione di acqua calda e fredda. Il sistema realizza una produzione di energia  termica frigorifera ad altissima efficienza sia nel periodo invernale che estivo, consentendo il rispetto della direttiva RES (Renewable Energy Sources) e nello stesso tempo un ritorno dell’investimento in tempi relativamente brevi: circa 7 o 8 anni. Un traguardo raggiunto anche grazie ad un sistema sotterraneo di volani, posto al di sotto del secondo piano interrato, consistente nello sfruttamento di due vasche che usano l’acqua di falda per prelievo e restituzione. Questa soluzione ha permesso di rendere l’edificio storico del Museo Egizio adeguato ai più elevati standard di risparmio energetico, previsti per gli edifici di nuova costruzione.

Dettagli:

Periodo di realizzazione: 2012

Tipologia applicazione: Musei

Tipo impianto: Sistema Idronico

Potenza frigorifera totale: 2238 kW

Macchine installate: 3x FOCS2-W/CA-E H 3001