Pronti per i refrigeranti alternativi? (Parte 1)

Nel contesto del progetto europeo “REAL Alternatives” finanziato dall’Unione Europea sotto il programma Leonardo Life Long Learning, l’ATF, Associazione tecnici del Freddo, in cooperazione con altre cinque organizzazioni partner europee, ha recentemente studiato quale sia il livello di preparazione e formazione di tecnici e aziende riguardo ai refrigeranti alternativi  (anidride carbonica, idrocarburi, ammoniaca e refrigeranti a bassa infiammabilità) e quali siano i punti chiave da approfondire sulle competenze.

I risultati di oltre 100 risposte dettagliate provenienti da un’ampia varietà di aziende hanno dimostrato che vi è un elevato livello di consapevolezza di necessità di informazioni e orientamento sull’uso di refrigeranti alternativi. Tuttavia, i datori di lavoro sottolineano quanto sia necessaria una formazione accessibile e affidabile per affrontare i problemi relativi a competenze fondamentali di tecnici e progettisti. La sicurezza, l’affidabilità e l’efficienza dei sistemi con refrigeranti alternativi in Europa potrebbero essere a rischio a causa della mancanza di conoscenze e competenze nella progettazione, scelta dei componenti, installazione, assistenza e manutenzione e controllo delle perdite.

Vediamo in breve alcuni risultati del sondaggio condotto tra i tecnici del freddo.

Domanda: Quali aspetti tecnici devono essere affrontati per un più ampio uso dei refrigeranti alternativi?” (Figura 1)  Da qui risulta che il fattore sicurezza e’ di gran lunga l’aspetto tecnico da affrontare, seguito dalla competenza del tecnico. Invece il costod el refrigerante e’ il fattore che sembra essere meno rilevante.

figura 1
Figura 1

Domanda: “Quanto è preparata la forza lavoro per l’utilizzo dei seguenti refrigeranti alternativi (tra 4 “molto ben preparata” e 1 “poca conoscenza di questo refrigerante”)?  (Figura 2) Le risposte indicano un evidente bisogno di incrementare la formazione professinale nell’uso dei refrigeranti alternativi, sia sintetici, che naturali.

Figura 2
Figura 2

(SEGUE)