Maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse: materie prime, energia, ma anche acqua e aria. Questo è l’obiettivo che il Consiglio tedesco per la ricerca sul freddo – Forschungsrat Kältetechnik – ha messo nero su bianco in un Position paper presentato di recente a Bonn. Non solo perché’ l’efficienza fa bene al business – per citare il motto di un noto Brand – ma anche perché essa è un dovere sociale: il contributo del settore ad una maggiore qualità della vita, alla sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, alla migliore qualità dell’ambiente. Una dichiarazione importante, vista la diffusione delle tecnologie del freddo: dal frigorifero di casa, alla catena di approvvigionamento alimentare, dalla climatizzazione alle pompe di calore, da applicazioni di scala domestica alla grande industria, ormai non vi è ambito della vita che in un modo o nell’altro, in maniera consapevole o meno, non debba qualcosa alle tecnologie del freddo. Per capire dove agire però, è necessario sapere dove si è. E delimitare i confini del proprio agire. Per il freddo le risorse da proteggere e da utilizzare in maniera più razionale e mirata sono:
• Materie prime:
- Metalli (soprattutto rame, acciaio, alluminio)
- Elastomeri
- Materiali isolanti
• Materiali da lavoro
- Refrigeranti o Fluidi convettori
- Lubrificanti o Soluzioni diverse (es: negli impianti ad absorbimento)
- Sostanze chimiche (es: per il trattamento dell’acqua)
• Energia (soprattutto elettrica)
• Acqua
Come agire? Innanzitutto prendendo coscienza di quali sono i “punti dolenti” e questi li conosciamo più o meno tutti. Basti ricordare che un tipico impianto di refrigerazione (ma lo stesso vale per le pompe di calore) durante la sua vita utile consuma, a secondo della durata e della gestione, da 5 a 10 volte più energia delle fasi di smaltimento, riparazione e produzione. Se dunque si aumenta l’efficienza, si abbassano gli impatti ambientali per kWh di freddo prodotto. Gli impatti devono essere considerati su tutto il ciclo di vita dell’impianto. Circa il 15-20% del consumo energetico europeo va a carico di impianti di condizionamento e refrigerazione, sia privati che commerciali. Un aumento di efficienza nell’utilizzo dell’energia aumenta l’efficienza generale del settore e minimizza i suoi impatti ambientali sulle risorse. Le emissioni di gas fluorurati sono continuamente aumentate dal momento iniziale del loro utilizzo. L’effetto di tali gas sul clima è ampiamente documentato. Per questo la scelta del refrigerante e la tenuta degli impianti sono importanti temi per aumentare l’efficienza del settore.
Riassumendo dunque, nel settore del freddo esiste la necessità di aumentare l’efficienza nei seguenti punti:
- Riduzione del fabbisogno di freddo ( es: ottimizzazione delle temperature di raffreddamento realmente necessarie; Eliminazione dei cascami di calore tramite migliore aerazione);
- Approccio olistico durante la progettazione degli impianti (es: attenzione ai carichi pieni/carichi parziali; ottimizzazione dei processi);
- Scelta dei materiali più idonei (es: scelta del refrigerante e dei fluiid convettori; scelta dei lubrificanti).
Non si esclude la possibilità di conflitti tra efficienza energetica ed efficienza dei materiali, per cui:
- L’efficienza energetica può essere migliorata attraverso un maggiore impiego di materiali (es: ampie superfici negli scambiatori di calore, più isolanti, più compressori);
- Un aumento dei processi di controllo e regolazione può aumentare l’utilizzo di materiali;
- L’utilizzo di refrigeranti più efficienti può comportare un maggiore impegno di materiale
- L’utilizzo dei cascami di calore, pur aumentando l’efficienza energetica, può causare un utilizzo maggiore di materiale.
- Ecc.
Con questo non si esclude di avere la soluzione giusta per le diverse problematiche. La ricerca e l’innovazione occupano e doccuperanno un ruolos mepre piu’ importante. I temi a cui il Consiglio dedichera’ aprticolare attenzione sono:
- Efficienza energetica;
- Tenuta degli impianti;
- Refrigeranti sostenibili;
- Sicurezza degli impianti