È uscita la seconda parte del rapporto IPCC sul clima, presentata in Giappone il 31 marzo. La prima parte – lo ricordiamo qui – era stata presentata in settembre in Svezia. Si tratta nuovamente di un’opera scientifica di altissimo valore: a questa seconda parte hanno lavorato ben 309 autori direttamente coinvolti, più di 1700 reviewer e commentatori e sono state analizzate più di 12000 pubblicazioni. Si tratta di un rapporto che aggiunge molte nuove informazioni e nuove conoscenze al nostro bagaglio culturale sul cambiamento climatico, di modo che il “noi non sapevamo” non è più né possibile, né accettabile. Cosa ci dice questa seconda parte? Innanzitutto che le conseguenze del cambiamento climatico sono già in atto, con manifestazioni di intensità e caratteristiche diverse. Non solo ma, come sottolinea Rajendra Pachauri, presidente dell’IPCC – “Gli effetti del cambiamento climatico riguarderanno tutti, nessuno escluso”. Bisogna agire: è il messaggio ultimo di questo rapporto, sia adottando misure per limitare il cambiamento, sia adottando misure per aumentare la nostra capacità di far fronte ad eventi già in atto. Comunque agire, perché ignorare questo fenomeno metterà rischio la stabilità sociale del sistema umano.