In una recente presentazione Harrison Horning ha resa nota l’esperienza fatta con il progetto pilota del supermercato Hannaford (Whole Foods Markets) in Turner, Maine, USA. Si tratta di una delle prime esperienze transcritiche negli Stati Uniti. Come mai ci si è mossi in questa direzione? Diverse le motivazioni:
- per poter ridurre la propria impronta carbonica grazie all’eliminazione degli HFC;
- per essere in linea con al decisione presa dal Consumer Goods Forum di passare ad una refrigerazione HFC free dal 2015;
- per tenere il passo con la casa madre europea;
- per mettersi al riparo possibili legislazioni future;
- per una supposta maggiore efficienza energetica.
Il progetto in Hannaford vale come progetto pilota, che è un elemento fondamentale da fare, dice Horning, prima di partire con il roll out di ogni nuova tecnologia. In Hannaford sono stati installati nel loglio 2013 un impianto transcriticp booster con tre compressori per le basse temperature e sei compressori per le medie temperature. Il sistema lavora molto bene e ad oggi non si segnalano particolari problemi. Tra le lezioni imparate da Hannaford:
- per rendere efficiente quasi ad ogni clima un impianto transcritico è necessario avere un recupero di calore, una compressione parallela, l’uso di eiettori, hot gas defrost, intelligenti algoritmi di controllo;
- ai progettisti e costruttori di impianti indica che un design più’ simile al tradizionale faciliterebbe l’approccio da parte dei tecnici;
- i costi diminuiranno molto probabilmente con l’evolversi del mercato;
- è bene che chi si deve curare dell’impianto venga addestrato a gestirlo da chi l’impianto lo ha costruito e collaudato;
- è fondamentale scegliere un partner (costruttore, fornitore) su cui fare completo affidamento;
- bisogna sempre considerare cosa potrebbe significare una eliminazione degli HFC dalla propria catena di fornitura in termini di evoluzione dei costi.