I supermercati inglesi schiacciano il pedale sulla sostenibilità e affermano ufficialmente di voler ridurre le emissioni dai loro impianti di refrigerazione dell’80% entro il 2020, iniziando ad eliminare gli HFC dal 2015, una data solo ufficiale, perché nella realtà questo processo di eliminazione è già iniziato: il 2020 è dietro l’angolo!
Tre le misure per ridurre le emissioni degli impinati di refrigerazione, le classiche sono:
- Passare ai refrigeranti naturali
- Limitare le perdite
- Eliminare gli HFC
Tra i virtuosi si citano ad esempio Asda, Morrison’s, Waitrose.
ASDA ha raggiunto ottimi risultati nella diminuzione e controllo delle perdite di refrigeranti. La via scelta da ASDA è interdisciplinare: una puntuale analisi identifica i punti deboli e i possibili miglioramenti del sistema. Ogni punto vendita ha il suo supervisore della refrigerazione, incaricato di monitorare e identificare eventuali perdite e di tener sotto controllo le emissioni di carbonio. Asda ha raggiunto una diminuzione del 22% nell’ultimo anno delle perdite di refrigeranti e del 38% rispetto al 2007. Tutti i nuovi punti vendita aperti da allora hanno una media di perdite di refrigeranti di solo 2,6%, una frazione del 25% medio dell’azienda e del segmento. Ben 35 siti sono stati sottoposti ad una revisione e modernizzazione nel 2010.
Negli ultimi tre anni Morrison’s ha investito oltre 100 milioni di sterline in nuovi sistemi di refrigerazione e ridotto le emissioni del 40% e passa. Morrison ha fatto una joint venture e fondato un centro per testare tecnologie emergenti. Infine l’Azienda ha anche introdotto un impianto di refrigerazione portatile, a refrigeranti naturali, da usare durante le fasi di manutenzione o in edifici in costruzione.
Waitrose ha raggiunto una riduzione di emissioni fino al 60% con una serie di misure integrate tra loro, tra cui: utilizzo di refrigeranti naturali, recupero di calore installazione di apparecchi più efficienti. Waitrose si è impegnato a dimezzare le proprie emissioni rispetto al 2008/2009. Uno dei punti leva dell’Azienda è la diminuzione delle emissioni e la introduzione di sistemi refrigerati a propano. A questo si aggiunge un programma di modifica ed efficientemento degli edifici, per cui ad esempio vi sono siti del brand che hanno caldaie a biomasse per la produzione di calore ed elettricità. Waitrose ha l’ambiziosissimo obiettivo di far operare alcuni sui centri “off grids”, fuori dalla rete elettrica… Siamo sulla via dell’autarchia energetica del supermercato? Staremo a vedere. Questi sono solo pochisismi esempi del variegato mondo del retila britannico, ma non scordiamo le iniziativa gia’ citate inq eutse pagine di Sainsbury’s o Tesco… Insomma sembra che il retail britannico faccia sul serio per muoversi in maniera concertata verso la sostenibilità… e quello italiano?